Disegno di cm.71x54 realizzato a matita, sfumini e lumeggiature in biacca bianca su cartoncino, quest'ultimo appoggiato su un secondo cartone più spesso, di colore azzurro e recante annotazioni a penna del pittore, che in virtù delle sue maggiori dimensioni fa anche da passpartout;  il tutto contenuto in una bella cornice coeva, decorata con fregi in pastiglia dorata sugli angoli e laccatura bianca sulle fasce.  Si tratta dell'accurato studio preparatorio realizzato intorno al 1860 da Luigi Trécourt (Bergamo 1808/90) per la Madonna col Bambino dipinta ad olio su tela e oggi conservata presso l'Accademia Carrara di Bergamo, a sua volta ispirata, con alcune varianti, al dipinto di G.B. Salvi detto il Sassoferrato (1609-75) presso la Galleria Borghese di Roma. Luigi Trécourt  nacque a Bergamo da padre  francese e madre bergamasca;  si formò alla scuola di Giuseppe Diotti presso l’Accademia Carrara, insieme al fratello Giacomo (di 5 anni più giovane), al Piccio (di 3 anni più anziano) e ad un'intera generazione di artisti che fecero la pittura romantica dell'ottocento lombardo.   La sua attività si svolse a Bergamo e provincia, solitamente ospite di grandi famiglie (specialmente i Camozzi-Vertova, nel cui palazzo risiedette anche nell'ultima parte della sua vita),  e per un certo periodo anche a Pavia, quando il fratello Giacomo fu Direttore della Civica Scuola di Pittura.  Le opere di Luigi Trécourt sono disseminate nelle chiese bergamasche e nelle dimore di molte famiglie lombarde, presso le quali era assai apprezzato come fine ritrattista.