XIX secolo, Scuola francese, Composizione di uva, pesche, vino e bassorilievo
XIX secolo, Scuola francese
Composizione di uva, pesche, vino e bassorilievo
Olio su tavola, cm 28 x 47,5
Con cornice, cm 43,5 x 63
Manifesta ode al vino, il presente dipinto dispone su di un unico piano i diversi stadi della produzione: dall’acerbo grappolo al dolce liquido pronto alla consumazione. L’implicita presenza dell’uomo entro questo ciclo, tradita dal pezzo di pane e dal bicchiere svuotato a mezzo, è poeticamente sfumata attraverso il classicheggiante bassorilievo sullo sfondo. Il fregio che corre sulla pietra, organizzante un gioco di putti, rimanda ancora una volta alla realtà bucolica e dionisiaca un tempo collegata a questo nettare. La restituzione tersa e cristallina dei singoli acini, al limite della trasparenza, si raccorda alla spinta veristica che caratterizza l’intero dipinto: la coppia di pesche brilla morbidamente, l’una a contatto con il terso piano ligneo, l’altra con la fredda porcellana del piatto, scaldata appena da una ghiera decorata.
Il pennello umbratile della presente tela consente di identificare la scuola del dipinto come francese. L’altezza cronologica, pertinente al secolo d’oro dell’Ottocento, ne conferma inoltre la singolare predilezione nazionale per la natura morta a dispetto della corrente del Neoclassicismo, imperante in diverse capitali europee.
La presente natura morta, ieratica nella sua organizzazione, appare quale moderno ex voto cui la partecipazione dell’uomo è già stata concessa. Anticamente, le prime scene traboccanti di frutti e verdure andavano invece sostenendo lo status dei committenti, conseguente ad un raffinamento del gusto aristocratico e altoborghese che convinse i primi possidenti ad investire in vigneti. Tridimensionale e corposo, il presente rivaluta anche la tradizionale composizione della frutta in una cesta, offrendola direttamente sul piano, moderno spartiacque tra finzione e spettatore.