Il cofanetto, realizzato nel XIX secolo, è un raffinato esempio di ebanisteria e commesso in pietre dure. Si distingue per la sua struttura geometrica e l'uso di materiali pregiati, arricchito da elementi decorativi in bronzo dorato.

La struttura in legno ebanizzato conferisce eleganza e profondità visiva alla struttura; disposte in pannelli geometrici secondo la tecnica del commesso fiorentino vi sono differenti tipologie di pietre dure policrome. Elementi decorativi agli angoli e appliques in bronzo dorato completano la decorazione con eleganza e preziosità. 

Tra le pietre dure presenti è da citare il lapislazzuli, di colore blu intenso, visibile in forma esagonale sui pannelli laterali. Impiegata nella parte superiore del coperchio vi è poi l’ametista, con la sua caratteristica tonalità viola e venature bianche. Diaspro rosso e verde è presente come intarsio centrale sul coperchio. Nei pannelli decorativi laterali, usato come sfondo, si trova il granito nero e bianco, mentre onice e agata, con effetti cromatici che variano dal marrone al grigio, sono incastonati nei motivi laterali. Il cofanetto rientra nella tradizione del commesso fiorentino, un'arte sviluppata a Firenze a partire dal Rinascimento e ancora molto apprezzata nel XIX secolo. Tale tecnica consisteva nel tagliare e incastonare pietre dure per ottenere effetti pittorici e decorativi, una specialità delle botteghe fiorentine, dove la lavorazione delle pietre dure ebbe una grande tradizione.

Simili oggetti da collezione erano particolarmente apprezzati e ricercati dai viaggiatori del Grand Tour, che amavano portare nelle proprie dimore ricordi legati viaggio trascorso tra le meraviglie dell’arte.