XVIII secolo, Tabernacolo con Cristo risorto

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XVIII secolo Tabernacolo con Cristo risorto  Marmo e bronzo, cm 75 x 20 x 16   Questo piccolo tabernacolo è realizzato in marmo fior di crrema bianco con dettagli intarsiati in marmo verde delle Alpi e Breccia di Pernice; lo scomparto centrale, decorato con croce...
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Ars Antiqua SRL Ars Antiqua apre nel 2000 per iniziativa di Federico Bulga...

XVIII secolo

Tabernacolo con Cristo risorto 

Marmo e bronzo, cm 75 x 20 x 16

 

Questo piccolo tabernacolo è realizzato in marmo fior di crrema bianco con dettagli intarsiati in marmo verde delle Alpi e Breccia di Pernice; lo scomparto centrale, decorato con croce in rilievo e corredato di serrattura e chiave, è invece in bronzo, ome peraltro la magnifica statuetta del Cristo risorto posta sulla sommità della piccola volta . Le volute sui fianchi compongono un cartiglio dispiegato sopra cui sono scolpite delle ghirlande florealiricche di dettagli lenticolari resi con la massima precisione. Le componenti architettoniche seguono con la medesima cura il profilo dello scomparto centrale, rendendo il tabernacolo simile ad un’edicola di gusto Barocco, conclusa con al vertice un piedistallo, affiancato da due cherubini, su cui si innalza imperiosa l’immagine di Gesù risorto. La dinamicità dell’incidere, resa dalla posizione delle gambe e dal sudario smosso dal vento, la posa chiastica e il gesto solenne della benedizione contribuiscono a far coincidere l’epoca di realizzazione del bronzetto con quella del resto dell’opera. Una forza così dichiarata nei movimenti e nella gestualità, in parte smorzata dall’espressione compassionevole, si può dunque ricondurre alla statuaria settecentesca e al periodo del tardo Barocco e del Rococò. Anche la ricchezza dei marmi, come pure lìabbondanza di dettagli scultorei e architettonici, si configurano con l’opulenza di questo periodo, che avrà risonanza in Italia per tutta la durata del XVIII secolo. Il successo si ebbe in tutta la penisola grazie alle grandi imprese di scultori come Gian Lorenzo Bernini o Giuseppe Sanmartino, diffondendosi con particolare rilevanza nelle zone del sud Italia; in quest’area non è infatti raro trovare statue dei più disparati materiali, dalla carta pesta dipinta al legno, che raffigurano il soggetto del Cristo risorto secondo gli stessi canoni; legate alla scultura presepiale esse riproducono fedelmente la spazialità, la dinamicità e l’espressività dei grandi esempi barocchi in chiave più popolare. Per concludere, va ravvisata l’efficace compenetrazione di architettura e scultura, nonostante l’utilizzo di materiali diversi e di difficile lavorazione; il risultato è quello di un’opera dalle molteplici sfacciattature, aprrezzabili sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista estetico.

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