Aubusson, XVII secolo, Arazzo con paesaggio
Aubusson, XVII secolo
Arazzo con paesaggio
Seta, cm 410 x 280
I primi documenti relativi all'origine della tessitura risalgono all'anno 2000 a.C. circa e sono rappresentati da dipinti murari di tombe egiziane che raffigurano le operazioni di filatura e tessitura. Solo dal XIII secolo d.C. l'arazzo assume a pieno il significato moderno e si sviluppa una manifattura diffusa in tutta Europa che segue le inclinazioni e lo sviluppo delle arti nelle varie nazioni e il gusto delle corti, dell'aristocrazia o dell'alta borghesia.
L'arazzo si diffonde largamente in Francia e nelle Fiandre nel XIV secolo anche grazie alla committenza della casa reale di Francia e della corte di Borgogna, che ebbe il compito di tessere per la cattedrale di Angers la serie di arazzi con l'Apocalisse. Agli inizi del XV secolo il più importante centro di produzione è Arras (da cui trae origine il nome italiano: arazzo).
Dal punto di vista tecnico l'arazzo è un tessuto a dominante di trama (poiché a lavoro finito l'ordito non si vede) realizzato a mano su un telaio e destinato a rivestire le pareti. Il disegno preparatorio, il cartone, veniva realizzato da un pittore che affidava poi alle mani dell'artigiano la realizzazione dell'opera.
L’arazzo in esame per impostazione e definizione stilistica venne realizzato nell’ambito della Manifattura di Aubusson, uno dei centri più importanti per la realizzazione di arazzi. Le origini della Manifattura sono ben chiare. E risalgono al XIV secolo. Sembra che un gruppo di tessitori d'arazzo fiamminghi si siano spostati nella zona di Aubusson, approfittando delle acque del fiume Creuse per lavare e sgrassare la loro lana e per preparare i colori di tintura. La presenza sul luogo di numerosi greggi invogliò questi operai tessitori a fermarsi. L'influenza fiamminga fu sempre presente nella Manifattura di Aubusson: stessa tecnica del basso liccio e stessa santa patrona: Santa Barbara. Nei primi tempi ad Aubusson si producevano verdure, cioè paesaggi con boschi, che divennero presto una caratteristica distintiva della manifattura, come nel caso dell’arazzo in esame. Nel Cinquecento furono tessute scene di caccia: al liocorno, al leone, al cinghiale, al cervo; ma anche episodi tratti dall'Antico Testamento, dalla Mitologia, dalla storia di Francia. La Manifattura di Aubusson ricevette 1665 il titolo di Manifattura Reale, grazie alla decisione dell'influente ministro Jean-Baptiste Colbert.
Nell’opera in esame, si può ammirare un ampio paesaggio, realizzato su diversi piani prospettici. Lungo i bordi un elegante motivo ad intreccio floreale fa da cornice al soggetto principale. Si tratta di una realizzazione ricca e ricercata, di grande qualità formale. Va sottolineato come l'arazzo, già nella sua committenza, rappresenti un'opera rara e complessa sia per la realizzazione materiale vera e propria, sia per la fusione che si crea tra l'arte della pittura e un artigianato della tessitura che si fa opera d'arte nella realizzazione di un qualcosa di unico, il cui fascino resta senza tempo.
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