Francia, XIX secolo, Dama con cappello
Francia, XIX secolo
Dama con cappello
Avorio su base in marmo, h. cm. 31
L’oggetto è corredato di certificato Cites
La lavorazione dell’avorio in ambito artistico è diffusa sin dall’antico Egitto e ottiene particolare fortuna sotto i greci e i romani. Al materiale, nell’antichità e nel medioevo, erano attribuite virtù emblematiche: il materiale era simbolo di potenza e purezza e per questa ragione era spesso utilizzato per la realizzazione di oggetti devozionali di dimensioni ridotte rappresentanti le divinità e, successivamente, Cristo e la Vergine. A partire dal Rinascimento, l’avorio viene impiegato anche per la realizzazione di eleganti e raffinatissimi oggetti decorativi. In età moderna, soprattutto a Nord delle Alpi, la lavorazione dell’avorio raggiunge i picchi di maggior qualità nel Seicento: artisti e artigiani francesi, tedeschi e fiamminghi risultano in grado di dare vita a manufatti di straordinaria bellezza, che intercettano l’interesse dei più prestigiosi committenti in ambito europeo: la bellissima collezione del Grunes Gewolbe di Dresda ne costituisce una delle maggiori testimonianze. Nella prima metà dell’Ottocento, la pratica della modellazione dell’avorio vive un periodo di decadenza: a far rivivere la tecnica nella seconda metà dell’Ottocento sono gli artigiani tedeschi e francesi che presentano i loro splendidi manufatti alle esposizioni internazionali di arti decorative di Dresda, Berlino e Bruxelles.
A questa fase si data l’esecuzione di questo raffinato oggetto eburneo: la dama, abbigliata secondo i crismi della moda francese di XIX secolo, presenta un fastoso cappello a tesa larga e un abito svasato con un corpino adornato da morbidi volant di tessuto. Entro la gonna, si celano tra sportelli che presentano scene di vita pastorale, presentate secondo una prospettiva arcadica, in linea con le tematiche chiave della pittura parigina del XVIII e del XIX secolo.