Cristo e l’Adultera, Bottega di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556/1557)

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Bottega di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556/1557) Attribuito a Durante Nobili o di Nobile (Caldarola, 1509/1510 - Montolmo, ante 1593) Cristo e l’Adultera Seconda metà del XVI secolo Olio su tela (104 x 135 cm. - Incorniciato 130 x 158 cm.)...
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Bottega di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556/1557)
Attribuito a Durante Nobili o di Nobile (Caldarola, 1509/1510 - Montolmo, ante 1593)

Cristo e l’Adultera

Seconda metà del XVI secolo

Olio su tela (104 x 135 cm. - Incorniciato 130 x 158 cm.)

Provenienza: Collezione privata toscana

Expertise del prof. Emilio Negro (Bologna)

 

Condividiamo quest’opera di pregio e di notevole valore collezionistico, un dipinto ad olio su tela che ripropone il celebre ‘Cristo e l’Adultera’ realizzata in numerose versioni da Lorenzo Lotto tra il 1527 e il 1529, di cui ne esistono almeno due autografe, una conservata al Museo Pontificio Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto (imm.1, tela, cm. 105 x 132), l’altra al Museo del Louvre a Parigi (tela, cm. 124 x 156), oltre ad altre attribuite alla bottega, come quello di Galleria Spada a Roma (imm.2, tela, cm. 104 × 131), molto simile alla nostra opera.

Lorenzo Lotto sceglie nella sua composizione di discostarsi dalla consueta iconografia dell’episodio evangelico (Giovanni 8, 1-6), soffermandosi sul momento di riflessione che precedette il celebre passo: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra».

La donna discinta, colta in flagranza di adulterio, presa per i capelli viene condotta al cospetto di Cristo per disputare sulla pena della lapidazione imposta alla peccatrice dalla legge di Mosè. Quest’ultima, irradiata dal candore di luce che il pittore fa ricadere sugli incarnati, si mostra bellissima ed elegante, seppur visibilmente sofferente, circondata dalla morbosa cattiveria della folla.

La figura solenne e ieratica del Cristo è posta al centro della tela, che si esprime attraverso la propria ferma gestualità, con il braccio destro alzato ad interdire l’arrogante vociferare umano, e come volesse proteggere la donna, mentre con la sinistra esprime il segno rovesciato della benedizione, con le dita rivolte in basso.

La fermezza della sua figura, dallo sguardo penetrante, invita ad associare l'umiliazione dell'adultera con la futura sofferenza di colui che si offre in sacrificio per i peccati degli uomini;

Fra gli astanti, a sinistra, è distinguibile, dai peculiari copricapi e dall’accentuazione fisiognomica dei tratti somatici, un gruppo di farisei, fra i quali spicca un vecchio riccamente abbigliato, colto nel gesto della “disputatio”, ad elencare con enfasi le colpe della donna. Interessante notare come, nella gestualità e teatralità dei personaggi, oltre che nell’invenzione delle figure compresse in primo piano, ci sia un rievocazione dei modelli leonardeschi e nordici, da Durer a Cranach.

Dopo aver analizzato i dettagli dell'iconografia, passiamo ora allo stile dell’esecuzione che palesa l’indubbio e stringente rapporto con quello del grande maestro veneziano; in particolare ci rivela il modus operandi di uno dei suoi principali allievi, precisamente quello di Durante di Nobile o Nobili (Caldarola, 1509/ 1510-4 Montolmo, ante 1593), suo stretto collaboratore all'epoca del suo rilevante soggiorno marchigiano.

I rapporti professionali del Nobili con Lorenzo Lotto sono documentati a partire dal 1548, con numerosi casi di collaborazioni a quattro mani per soddisfare le richieste provenienti dagli ordini monastici e dall'aristocrazia della più appartata provincia pontificia. Tra le tante opere realizzate insieme al maestro veneziano, possiamo nominare l'Assunta per S.Francesco alle Scale di Ancona ed ancora la decorazione della cornice di un perduto S.Girolamo dipinto per il cardinale Pio da Carpi.

La fama acquisita con la sua pittura gli consentì poi anche un'ottima carriera indipendente, che possiamo collocare tra il 1562 e il 1570, sebbene la calda intonazione cromatica di questo ‘Cristo e l’Adultera’ ci consente di attribuirlo al Nobili in credibile collaborazione con il grande pittore lagunare, come evidenzia il confronto con la sua produzione, in cui fu in grado di infondere un'intensità creativa di buona forza evocativa e psicologica, pur nell'osservanza lottesca.

Imm.1: Lorenzo Lotto, Cristo e l’Adultera, Museo - Antico Tesoro Santa Casa, Loreto
URL: https://lorenzolottomarche.it/itinerario/loreto/cristo-e-ladultera-1548-1550
Imm.2: Lorenzo Lotto (anonimo di bottega), Cristo e l’Adultera - Galleria Spada, Roma
URL: https://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda/opera/49665/Anonimo%20sec.%20XVI%2C%20Cristo%20e%20l...


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L’opera venduta è completata da una bella cornice ed è corredata di certificato di autenticità e garanzia.

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È anche possibile vedere il dipinto nella galleria di Riva del Garda, saremo lieti di accogliervi per mostrarvi la nostra raccolta di opere.

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