Da Jan Gossaert detto Mabuse, XVI secolo, Madonna con Bambino

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Da Jan Gossaert detto Mabuse, XVI secolo Madonna con Bambino Olio su tavola, cm 62 x 43 Con cornice, cm 72 x 54 Perizia scritta del Prof. Didier Bodart   Questa Madonna con Bambino possiede l’armonia, la serenità serafica e la perizia dei particolari tipica dei grandi Maestri...
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Ars Antiqua SRL Ars Antiqua apre nel 2000 per iniziativa di Federico Bulga...

Da Jan Gossaert detto Mabuse, XVI secolo

Madonna con Bambino

Olio su tavola, cm 62 x 43

Con cornice, cm 72 x 54

Perizia scritta del Prof. Didier Bodart

 

Questa Madonna con Bambino possiede l’armonia, la serenità serafica e la perizia dei particolari tipica dei grandi Maestri antichi della pittura fiamminga. In particolare, seguendo la tesi del Prof. Bodart, questa tavola riprende la versione della Madonna dalla capigliatura divisa in mezzo, realizzata da Jan Gossaert, detto Mabuse (1478 –1532); sfortunatamente l’originale è oggi perduto ma esistono diverse interpretazioni, una delle quali è conservata presso il Metropolitan Museum di New York, che si possono oggettivamente avvicinare al presunto originale. La personalità dell’artista è emblematica per quanto riguardo i proficui scambi artisti e culturali fra le Fiandre e l’Italia: egli fu infatti fra i primi a compiere il viaggio attraverso la penisola, soggiornandovi fra il 1508 e il 1511, toccando diversi luoghi ma sostando soprattutto a Roma, dove conobbe i modelli statuari antichi che ritorneranno nei nudi come nella Danae di Monaco, nell’ Adamo ed Eva di Berlino o nella Venere e Cupido di Bruxelles. In futuro egli si dimostrerà in grado di sommare le molteplici istanze dei fiamminghi, come Gerard David, Durer e Metsys, e quelle dei pittori italiani quali Raffaello, Mantegna e gli altri artisti coevi. La maestria con cui sono eseguiti i dettagli dei panneggi, lineari, sinuosi e quasi metallici nei riflessi luminosi, del rosario nelle mani di Gesù, del diadema che incorona la Vergine, si configurano perfettamente nelle qualità tipiche della scuola fiamminga. Anche le anatomie si stagliano con una certa tridimensionalità, evidente negli arti del Bambino, mentre l’attenzione lenticolare dei capelli si esalta ancor di più nei giochi di luce che li colpiscono. I toni caldi proseguono anche nello sfondo rosso scuro, che incornicia i volti imperturbabili, maestosi e solenni dei protagonisti, che mostrano le doti ritrattistiche tipiche di Mabuse.

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