Madonna con Bambino tra Santa Caterina d’Alessandria, Santa Barbara e angeli festanti
Madonna con Bambino tra Santa Caterina d’Alessandria, Santa Barbara e angeli festanti
Epoca: Fine XVI secolo
Attribuzione: Scuola di Anversa
Tecnica: Olio su tavola
Cornice: Antica in legno dorato
Misure: 70 x 105 cm
Questo splendido dipinto ad olio su tavola, attribuito alla scuola di Anversa della fine del XVI secolo, rappresenta la Madonna con il Bambino Gesù in trono, circondata da Santa Caterina d’Alessandria e Santa Barbara, insieme a un coro di angeli festanti. L’iconografia è tipica della tradizione religiosa fiamminga, caratterizzata da un’esecuzione meticolosa dei dettagli, cromie vivide e un’atmosfera solenne e sacra. La Madonna, al centro della composizione, è raffigurata con una bellezza dolce e spirituale, avvolta in un manto blu e rosso, mentre tiene il Bambino Gesù sulle ginocchia. Il Bambino è raffigurato in atteggiamento di benedizione, circondato da un’aura di luce divina che simboleggia la sua natura salvifica. A sinistra della Vergine troviamo Santa Caterina d’Alessandria, riconoscibile dalla corona e dalla palma del martirio, simboli della sua regalità e del suo sacrificio. A destra si erge Santa Barbara, con la torre simbolica che fa riferimento al suo martirio e al suo status di patrona contro i fulmini e le esplosioni. Sopra la scena, angeli volteggiano in cielo, cospargendo petali di fiori, celebrando la gloria del Cielo e contribuendo a creare un’atmosfera di esultanza e gioia divina. La tavolozza cromatica, ricca di tonalità dorate, rosse e verdi, conferisce all’opera una vivacità tipica della pittura fiamminga, mentre i panneggi ricchi e voluminosi aggiungono un forte senso di movimento. Questa opera rappresenta un raffinato esempio della scuola di Anversa, dove la combinazione di sacralità, eleganza formale e colori brillanti crea un’immagine di grande forza spirituale e artistica. Perfetta per una collezione privata di arte sacra o per l’arredamento di un ambiente liturgico, l’opera esprime al meglio l’intensità emotiva e la profondità devozionale della pittura fiamminga del tardo Rinascimento.