Seguace di Frans Francken II (Anversa, 1581 -1642), Banchetto di Baldassare

AA-409932
In stock
Seguace di Frans Francken II (Anversa, 1581 -1642) Banchetto di Baldassare Olio su tela, cm 67x 89 Con cornice, cm 77 x 99     Con la ricostruzione della gigantesca torre di Babele, il sovrano babilonese Nabucodonosor II superò oltremisura l’esibizione...
3.800
+
Add to wish list
Ars Antiqua SRL
Ars Antiqua SRL Ars Antiqua apre nel 2000 per iniziativa di Federico Bulga...

Seguace di Frans Francken II (Anversa, 1581 -1642)

Banchetto di Baldassare

Olio su tela, cm 67x 89

Con cornice, cm 77 x 99

 

 

Con la ricostruzione della gigantesca torre di Babele, il sovrano babilonese Nabucodonosor II superò oltremisura l’esibizione di orgoglio umano ritenuta all’epoca accettabile. Quando il di lui figlio Baltassar ne raccolse la dubbia moralità, la punizione divina non tardò a colpire. Organizzato un sontuoso banchetto una volta succeduto al padre (Dan. 5, 1-5, 25-8), Baltassar decise di sfoggiare in un impeto di vanità tutti i sacri recipienti razziati da Nabucodonosor nel Tempio di Gerusalemme. Poiché il loro utilizzo presso una comune tavola era un sacrilegio, un tuono improvviso bloccò gli astanti e una mano facente capolino da una nuvola compose la scritta in caratteri ebraici “mene mene tekel u-parsin". Baltassar comandò che si consultassero immediatamente i saggi del regno, ma di fronte alla loro ignoranza, su suggerimento della madre, convocò l’esule Daniele allora ancora bambino. Come sospettato, Daniele interpretò correttamente il messaggio suggerendo al re, i cui giorni erano ormai stati giudicati e soppesati dal divino, che il suo dominio sarebbe stato prossimo alla fine ed a una spartizione. Quella stessa notte Baltassar morì e poco dopo Babilonia fu conquistata da Dario, re dei Medi e dei Persiani.

Il dipinto, di brillante luminescenza, trae spunto da un prototipo di Frans Francken I (1542-1616) riprodotto dai suoi seguaci e bottega con differenti varianti, felice punto di partenza per l’organizzazione di una scena di interno abbagliata da un sottile lume di candela. L’incisione del prototipo franckeniano, eseguita da Jan Harmensz Muller (1571-1628), legato alla tradizione degli stampatori fiamminghi, fu debitrice in parte dell’influenza esercitata sull’artista da Hendrick Goltzius, presso la cui bottega l’incisore lavorò. L’opera in esame è comunque riconducibile a un seguace di Frans Francken II.  Nel presente pare raffigurato l’attimo prima in cui Baltassar, seduto a capotavola, alzando la testa, scorge le infauste scritte. Manca in questa costruzione la figura di Daniele con il lume, sostituita da un trespolo per un pappagallo. La scena di banchetto è descritta con precisione e dovizia nei dettagli, è un’affascinante scena conviviale, illuminata da poche fonti luminose che mettono in risalto le preziose vesti degli invitati e dei recipienti. Frans Francken II si cimentò più volte nella realizzazione di scene di banchetti come testimoniano gli esempi del Statens Museum for Kunst National Gallery of Denmark di Copenaghen e del Museo del Louvre. Inoltre va ricordato che la raffigurazione di banchetti fu particolarmente apprezzata nelle fiandre. Lo stesso Frans Francken II collaborò con Pieter Paul Brueghel il Vecchio nella realizzazione di un banchetto nuziale di contadini dove la raffigurazione del quotidiano è altamente naturalistica. Si tramanda che addirittura Brueghel vestisse i panni dei contadini per rappresentare al meglio queste scene.

Frans Francken il Giovane è il membro più noto di una vasta famiglia artistica che operò ad Anversa dalla fine del XVI alla fine del XVII secolo. Nato nel 1581, studiò quasi certamente con suo padre, Frans Francken il Vecchio (ca. 1542-1616), prima di diventare maestro nella Gilda di San Luca di Anversa nel 1605. Nel 1615/1616 ne fu il deken. Nel 1627 divenne membro della compagnia di milizia di Anversa De Oude Handboog.

Francken fu un artista estremamente produttivo e immaginativo che si specializzò in piccole scene religiose e mitologiche rese espressivamente. Dipinse anche grandi altari per chiese cattoliche. Le sue rappresentazioni di gabinetti dei collezionisti introdussero un genere di pittura che influenzò numerosi artisti, tra cui Jan Brueghel il Vecchio e David Teniers il Giovane. Francken gestiva un grande e produttivo atelier, dove era assistito da numerosi allievi, tra cui i suoi figli Frans III (1607-1667), Hieronymus III (1611-dopo il 1661) e Ambrosius III (ca. 1614-1662). Nel suo studio furono attivi anche i suoi fratelli Thomas (1574-ca. 1626), Hieronymus il Giovane (1578-1623) e Ambrosius il Giovane (ca. 1590-1632). Francken dipinse molte opere per il mercante d'arte Christian van Immerzeel, che le vendeva a collezionisti spagnoli.

Francken collaborò frequentemente con altri artisti. Ad esempio, dipinse figure in paesaggi di Abraham Govaerts (1589-1626) e Joos de Momper II (1564-1635) e in scene architettoniche di Bartholomeus van Bassen (ca. 1560-1652) e Peeter Neeffs il Vecchio. Collaborò anche con pittori di fiori, tra cui Jan Brueghel il Vecchio, Jan Brueghel il Giovane (1601-1678) e Andries Danielsz (attivo ca. 1600-1625).

 

Ars Antiqua SRL

Via Pisacane, 55
Milano, 20129
Italy