Scuola napoletana del XVII secolo, Scene di battaglia tra cristiani e turchi

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Scuola napoletana del XVII secolo Scene di battaglia tra cristiani e turchi (2) Olio su tela, cm 52 x 71 Con cornice, cm 61 x 80   Un genere che incontrò larga affermazione nella pittura napoletana del Seicento e lusinghiero successo tra i collezionisti fu quello...
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Scuola napoletana del XVII secolo

Scene di battaglia tra cristiani e turchi

(2) Olio su tela, cm 52 x 71

Con cornice, cm 61 x 80

 

Un genere che incontrò larga affermazione nella pittura napoletana del Seicento e lusinghiero successo tra i collezionisti fu quello della battaglia. La nobiltà partenopea amava adornare le pareti dei propri saloni con delle battaglie raffiguranti singoli atti di eroismo o complessi combattimenti che esaltavano il patriottismo e l’abilità bellica, virtù nelle quali i membri dell’abbiente aristocrazia del tempo amavano identificarsi. 

Anche la Chiesa, in area napoletana, fu in prima fila nelle committenze, incaricando gli artisti di raffigurare gli spettacolari trionfi della cristianità sugli infedeli, come la memorabile battaglia navale di Lepanto del 1571, che segnò una svolta storica con la grande vittoria sui Turchi, divenendo ripetuto motivo iconografico pregno di valenza devozionale, replicato più volte per interessamento dell’ordine domenicano, devotissimo alla Madonna del Rosario, la quale seguiva benevolmente le vicende terrene dall’alto dei cieli. Altri temi cari alla Chiesa nell’ambito del genere furono ricavati dall’Antico e dal Nuovo Testamento, quali la Vittoria di Costantino a ponte Milvio o il San Giacomo alla battaglia di Clodio.

Tra i principali artisti napoletani di quel periodo, vari si specializzano nelle scene di battaglia: tra questi ricordiamo Francesco Graziani, detto Ciccio Napoletano, battaglista attivo tra Napoli e Roma nella seconda metà del XVII secolo, Andrea De Lione, vissuto a Napoli dal 1610 al 1685, versatile narratore di battaglie senza eroi, di cavalieri all’assalto o in ritirata, di scene profane immerse in una natura selvatica e primordiale, eppure già classicizzata, e Carlo Coppola. Quest’ultimo fu attivo per oltre venti anni, dal 1640 al 1665 ed il suo catalogo, interessante perché testimonianza di un particolare momento storico e dei gusti della committenza privata, è ancora da definire, anche se molti suoi lavori sono siglati. È proprio al corpus di Coppola che questi due dipinti potrebbero avvicinarsi: con la produzione del battaglista napoletano i due dipinti paiono condividere i colori fumosi, i chiaroscuri accentuai ed il marcato dinamismo delle scene. Inoltre, è necessario ricordare come quello della battaglia tra cristiani e turchi fosse un tema assolutamente centrale per quanto concerne la produzione pittorica di Coppola. Vicina ai modi dei du dipinti qui analizzati è anche la produzione di uno dei più celebri allievi del Coppola, Giovanni Luigi Rocco: i dipinti mostrano delle analogie con due Scene di battaglia tra cristiani e musulmani attualmente parte di una collezione privata parmigiana.   

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