Seguace di Jan Miel (1599 – 1663), Scena di genere in cortile

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Seguace di Jan Miel (1599 – 1663) Scena di genere in cortile Olio su tela, cm 59 x 74 Con cornice cm 78 x 94   Dal presente dipinto traspare una trattenuta, deliziosa serenità, appena rinfrescata dalla brezza serale. Il tramonto in lontananza rischiara...
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Ars Antiqua SRL Ars Antiqua apre nel 2000 per iniziativa di Federico Bulga...

Seguace di Jan Miel (1599 – 1663)

Scena di genere in cortile

Olio su tela, cm 59 x 74

Con cornice cm 78 x 94

 

Dal presente dipinto traspare una trattenuta, deliziosa serenità, appena rinfrescata dalla brezza serale. Il tramonto in lontananza rischiara dell’ultima luce i pochi astanti, quasi indugiando su di essi a prolungare la giornata. Una giovane donna, dai capelli semplicemente acconciati e dal velo sopravveste ricamato, allieta la compagnia diffondendo una dolce melodia attraverso la chitarra; accomodatole di fronte, un uomo ascolta intensamente, immobile nel sorreggere a mezz’aria un bicchiere di vino. Accanto a lui sono due compari, l’uno occupato a ravvivare la pipa, appena scottata nell’estremità da un po’ di cenere incandescente, l’altro intento a portare dell’altro vino al tavolo. Immuni a questo canto da sirena paiono essere solo i bambini che animano lo spiazzo campestre e il cagnolino indaffarato a rosicchiare un osso, emblemi della spontanea ed ingenua fanciullezza non ancora in grado di accogliere le soavi promesse della musica. 

Jan Miel detto Giovanni Miel o anche Giovannino delle Vite (Beveren-Waas, 1599 – Torino, 1663) è stato attivo a in Italia nel gruppo della Scuola dei Bamboccianti il cui esponente principale fu Pieter van Laer. Fu fra i pittori impegnati nella decorazione del Palazzo del Quirinale, del Palazzo Reale di Torino e della Reggia di Venaria.

Nato a Beveren-Waas vicino ad Anversa, nel 1636 si trasferì a Roma, dove si unì al gruppo dei Bamboccianti e dipinse quadri come Mascherata e Carnevalata. Curiosamente collaborò anche nella decorazione di Palazzo Barberini, con Andrea Sacchi che disprezzava i temi della vita quotidiana che ispiravano i Bamboccianti. Negli anni cinquanta, Pietro da Cortona lo chiamò a far parte nel gruppo di pittori («li pittori più celebri di quei tempi») coinvolti nel cantiere della decorazione della galleria di Alessandro VII del Palazzo del Quirinale.

Nel 1658 il duca di Savoia Carlo Emanuele II lo chiamò a Torino perché si occupasse della decorazione del Palazzo Reale di Torino e della Reggia di Venaria, allora in costruzione. Alla Reggia di Venaria realizzò un ciclo di affreschi sulla volta del centrale Salone di Diana e, nello stesso salone, dieci dipinti dedicati alle cacce del duca.

 

 

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