L'opera si inserisce nell'ambito di produzione di pittori paesaggisti fiamminghi, olandesi e francesi, che arricchirono la scena romana nel XVII. Tra i vari artisti, in relazione alla presente opera, vanno citati Pandolfo Reschi (1643-1696), Frederik de Moucheron (1633-1686) e soprattutto Jan Both (Utrecht, 1618-1652). L'artista fu allievo del pittore Gerard van Honthorst e si trasferì in Italia intorno al 1635. A Roma fu influenzato dall'arte di Claude Lorrain, con il quale collaborò, ma altrettanto importante è la sua produzione di scene di genere a carattere bambocciante, in cui descrive episodi di vita quotidiana. Al suo ritorno a Utrecht (probabilmente ne 1642) proseguì a dipingere paesaggi di gusto italianizzante immersi in una luce calda e dorata, in sintonia con Bartholomeus Breenbergh.