Idillio tra Venere ed Adone, Bottega di Filippo Lauri (Roma,1623 – 1694)

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Bottega di Filippo Lauri (Roma,1623 – 1694) Idillio tra Venere ed Adone Olio su tela (49 x 65 cm. - In cornice 65 x 82 cm.) Ottime condizioni Dettagli completi dell'opera (clicca QUI) Il bel dipinto proposto, raffigurante una scena d’amore tra Venere ed Adone, si...
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Bottega di Filippo Lauri (Roma,1623 – 1694)
Idillio tra Venere ed Adone

Olio su tela (49 x 65 cm. - In cornice 65 x 82 cm.)

Ottime condizioni

Dettagli completi dell'opera (clicca QUI)

Il bel dipinto proposto, raffigurante una scena d’amore tra Venere ed Adone, si attribuisce ad un autore attivo a Roma del pieno Seicento, formatosi sugli esempi stilistici e compositivi del romano Filippo Lauri (Roma, 1623 – 1694).

Questo tipo di rappresentazione a carattere mitologico godette di grande fortuna soprattutto a Roma nella prima parte del XVII secolo: all'inizio con Poussin, quale principale esponente sulla diretta scia del Tiziano, poi proseguendo con autorevoli maestri come Lorrain, Spierinck e lo stesso Lauri, artisti che contribuirono a sviluppare questa tematica in una affascinante convergenza di spunti artistici.

Lauri, in particolare, alla cui rinomata bottega possiamo facilmente accostare il dipinto in esame, fu autore di squisite composizioni a soggetto mitologico e arcadico, realizzate con leggiadria e un rapido pittoricismo, tanto da fagli ottenere uno straordinario successo per l’esigente aristocrazia della capitale.

Vediamo in particolare, nel dipinto proposto, una raffigurazione dell’idillio amoroso tra la più bella tra le dee, Venere ed il giovane mortale Adone, episodio desunto dalle fonti classiche e in particolare dal poeta latino Ovidio (Metamorfosi X, 525-559), con i due amanti immortalati in un momento di tenerezza.

Perdutamente innamorata del suo amato, grazie all’aiuto di una freccia scoccata da Cupido, la dea avrebbe deciso di seguire il bellissimo cacciatore ovunque nella sua attività venatoria, non badando più alle sue occupazioni abituali.

Qui li vediamo circondati da numerosi amorini giocosi, che rappresentano la passione amorosa e quindi la vita, e dalle sue ancelle, le Tre Grazie, intente a rinfrescarsi nello specchio d’acqua. Altri amorini animano la scena, uno che guida per gioco il carro della dea trainato dalle colombe, un’altro che si intrattiene con i due levrieri di Adone, un terzo che abbraccia un cigno.


INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

L’opera viene venduta corredata di certificato di garanzia ed autenticità, con scheda iconografica descrittiva.

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