San Michele Arcangelo, Guido Reni (Bologna 1575 - 1642), bottega di probabile Giovanni Andrea Sirani (Bologna, 1610 - 1670)

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Guido Reni (Bologna 1575 - 1642), bottega di probabile Giovanni Andrea Sirani (Bologna, 1610 - 1670) San Michele Arcangelo XVII secolo olio su tela (142 x 112 cm./ con cornice 164 x 135 cm.) Provenienza: Collezione toscana, Lucca Condividiamo un'opera di grande importanza, un...
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Guido Reni (Bologna 1575 - 1642), bottega di
probabile Giovanni Andrea Sirani (Bologna, 1610 - 1670)

San Michele Arcangelo

XVII secolo
olio su tela (142 x 112 cm./ con cornice 164 x 135 cm.)

Provenienza: Collezione toscana, Lucca

Condividiamo un'opera di grande importanza, un imponente dipinto ad olio su tela che ripropone il celebre San Michele Arcangelo, commissionata a Guido Reni nel 1635 per la Chiesa dei Cappuccini, di via Veneto a Roma (FOTO 1), eretta per elargizione del cardinale Antonio Barberini (1569-1646), fratello di Urbano VIII.

Dopo una lunga ed intensa formazione a Bologna, che culminò presso l’Accademia dei Carracci, nel 1602, il ventisettenne Guido Reni, si recò a Roma, divenendo presto un celebre interprete del gusto degli ambienti culturalmente più influenti, e conquistando la protezione di grandi personaggi come i papi Paolo V, Urbano VIII e Scipione Borghese.

La tela mostra l’Arcangelo Michele, impegnato nella lotta contro il Male, e rappresentato come un giovinetto di rara bellezza, forte e delicato al tempo stesso, che, con la spada sguainata, respinge all’inferno un irritato diavolo, di cui calpesta il capo con il piede; i morbidi panneggi avvolgono il corpo dell'angelo con un intenso classicismo, dove un'equilibrata composizione concentra l’attenzione dell’osservatore al suo volto angelico.

Grande fu il riconoscimento e la stima dei contemporanei, ed il quadro riscosse da subito un successo incredibile, complici anche le polemiche che suscitò da parte dei Pamphili, famiglia da sempre in lotta con i Barberini, committenti della tela.

Il Reni infatti, venuto a conoscenza che il cardinale Giovanni Battista Pamphili, il futuro papa Innocenzo X, lo aveva diffamato denigrandone il lavoro, per vendetta avrebbe impersonificato il Diavolo con il volto dello stesso. L’astuzia di Reni fu quella di sfruttare la storica competizione tra due delle famiglie più influenti nel Seicento a Roma, i Barberini ed i Pamphili appunto, per una sua personale vendetta, ed al contempo regalando alla sua opere una celebrità improvvisa.

Possiamo affermare che la tela proposta, considerata l’epoca della sua esecuzione e la qualità sopraffina, è certamente opera di un artista della prolifica bottega del Reni.

Tra questi merita menzione Giovan Andrea Sirani (Bologna, 1610 - 1670), uno tra i suoi prediletti, tanto che il maestro gli affidò persino il compito di riportare i cartoni sulle tele e abbozzarle, mettendolo continuamente in contatto con i prototipi delle opere. Con riguardo all’opera in esame, si conosce una tela, realizzata appunto da Giovan Andrea Sirani, che ne replica in maniera molto fedele soggetto e caratteristiche, ed oggi custodita al Bob Jones Museum, in South Carolina (Stati Uniti d'America) (FOTO 2).


INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

Il dipinto viene venduto completo di una cornice antica ed è corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.

Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.

Qualora abbiate il desiderio di vedere questa od altre opere di persona, saremo lieti di accogliervi nella nostra nuova galleria di Riva del Garda, in Viale Giuseppe Canella 18. Vi aspettiamo!

Contattateci per qualsiasi informazione o per organizzare un a visita, saremo lieti di rispondervi.

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