Ritratto di Sibilla eritrea Giampietro Zanotti (Parigi 1674 - Bologna 1765)

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Ritratto di Sibilla eritrea che scrive la profezia - Scuola bolognese dei primi del Settecento   Attribuibile a Giampietro Cavazzoni Zanotti (Parigi, 1674 - Bologna, 1765)    olio  su tela    Dimensioni: 64 x 50 cm., in cornice 76 x 63...
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Ritratto di Sibilla eritrea che scrive la profezia - Scuola bolognese dei primi del Settecento
 
Attribuibile a Giampietro Cavazzoni Zanotti (Parigi, 1674 - Bologna, 1765) 
 
olio su tela
 
 Dimensioni: 64 x 50 cm., in cornice 76 x 63 cm.
 
Dettagli completi del dipinto (link) 
 
Questo piacevole dipinto immortala una giovane Sibilla, presentata intenta a stilare il proprio responso, con lo sguardo rivoto in alto, ad evocare il momento in cui riceverà le rivelazioni divine. Le sibille secondo la mitologia greca e romana, erano infatti vergini dotate di virtù profetiche ispirate da un dio, solitamente Apollo, in grado di fornire responsi e fare predizioni.
 
Da uno sfondo monocromo, presumibilmente illuminato dal lume di una candela, risalta l’incarnato della fanciulla, abbigliata in modo semplice, con il viso incorniciato dal classico velo a turbante, tipico attributo di queste figure profetiche.
 
Delle mitiche veggenti dell’antichità essa ha la grazia adolescenziale, tradizionalmente riferita loro dalla pittura bolognese, al quale il dipinto spetta per piena evidenza di stile, come se l'autore intendesse ripensare l’intero assetto iconografico di un soggetto pittorico che a Bologna si era venuto codificando sulla scorta dei celebrati modelli ideati dal caposcuola Guido Reni.
 
Entrandone nel dettaglio dei caratteri stilistici si evidenziano le peculiarità della scuola bolognese; la tela palesa forti affinità stilistiche e compositive con le realizzazioni provenienti dalla bottega di Lorenzo Pasinelli, tanto da poterne far risalire l'esecuzione ad un pittore della sua stretta cerchia. Al Pasinelli, che fece scuola ad una schiera di validi allievi durante tutta la sua lunghissima attività artistica, rimanda infatti la tipologia dei volti.
 
Il dipinto, come suggerito da un’iscrizione sul retro del telaio, potrebbe essere in particolare una pregevole aggiunta al catalogo di Giampietro Zanotti Cavazzoni, protagonista della cultura artistica bolognese del Settecento, allievo nella bottega di Lorenzo Pasinelli, la cui influenza segnò tutta la sua produzione.
 
Il dipinto si presenta in buono stato di conservazione, con una bella cornice in legno dorata.
 
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