XVIII secolo, scuola veneta, Sansone e Dalila
Scuola veneta, prima metà XVIII secolo
Sansone e Dalila
Olio su tela, cm 83 x 91
Con cornice, cm 87 x 94
Il dipinto rappresenta una delle scene più famose dell’Antico Testamento: la cattura di Sansone. Quest’eroe biblico fu ingannato da Dalila, che lo sedusse per ottenere il segreto della sua incredibile forza e, successivamente, rivelarlo ai Filistei. Una volta scoperto che rasare i lunghi capelli gli avrebbe fatto perdere la forza, Sansone viene rasato notte tempo e incatenato dai soldati filistei. Furibondo egli si scaglia contro la traditrice senza riuscire a raggiungerla nonostante lo sforzo, ben evidenziato dalla posa contratta e muscoli tesi. L’espressione ferina e rabbiosa dell’eroe si scontra con il placido e al contempo beffardo sguardo di Dalila, mollemente adagiata sullo stesso giaciglio su cui erano stati tagliati i capelli a Sansone, visibili insieme alle forbici sul pavimento sottostante. Il gesto affettuoso della donna cerca di attenuare il tradimento compiuto, in un vano tentativo di spegnere le ire del compagno. L’immagine esprime tutta la frenesia e la drammaticità del momento, soprattutto nel gruppo di soldati intenti a bloccare Sansone; le pennellate rapide allungano e spezzano le figure conferendo loro maggior dinamicità, quasi frenetica. Solo lo spazio riservato a Dalila restituisce una certa calma compositiva e espressiva, andando a bilanciare l’emotività della scena, resa meno tragica e cupa dai toni luminosi. Questi ultimi ricordano quelli dei maestri veneti del Rococò: Giambattista Tiepolo, Sebastiano Ricci e Giambattista Piazzetta. Oltre allo stile anche l’episodio si interfaccia con quel desiderio di evasione dalla realtà tipico del periodo; episodi mitologici o biblici potevano stuzzicare al meglio la fantasia dei ricchi committenti, in cerca di episodi iconici e figurativamente spettacolari. Le pose, le espressioni e la forza stessa del racconto di Sansone e Dalila sono in linea con questa visione dell’arte, considerando anche la notorietà di personaggio che era già stato presente nelle opere pittoriche dei grandi maestri del passato, come Van Dyck o Tintoretto.
L'oggetto è in buono stato di conservazione