Gabriele Bella, Veduta di un canale veneziano

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Gabriele Bella (Venezia, 1720 – Venezia, 1799), attr.  Veduta di un canale veneziano Olio su tela, cm 60 x 74   L'opera ritrae una veduta di Venezia, con il suo caratteristico canale. La scena è dominata da un ampio canale d'acqua che si estende in...
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Gabriele Bella (Venezia, 1720 – Venezia, 1799), attr. 

Veduta di un canale veneziano

Olio su tela, cm 60 x 74

 

L'opera ritrae una veduta di Venezia, con il suo caratteristico canale. La scena è dominata da un ampio canale d'acqua che si estende in profondità, prospetticamente, verso l'orizzonte. Sui lati del canale si affacciano numerosi edifici, tipici della Venezia rinascimentale e barocca, con facciate ornate e balconate. L'atmosfera è vivace e animata dalla presenza di numerose gondole che solcano le acque, guidate da gondolieri. Figure umane si muovono lungo le rive e sui ponti, conferendo un senso di quotidianità alla scena. Il cielo è nuvoloso, ma luminoso, e si riflette sull'acqua, creando un gioco di luci e ombre.  

Lo stile pittorico, l’aspetto coloristico e compositivo ci permette di attribuire la presente veduta a Gabriele Bella, tra i più famosi vedutisti della Venezia del 1700. 

Purtroppo, le informazioni biografiche su Gabriele Bella sono piuttosto scarse. Non si conoscono con precisione le date di nascita e morte, sebbene si stimi che sia vissuto tra il 1720 e il 1799, interamente all'interno della Repubblica di Venezia. La sua vita si svolse interamente nella città lagunare, di cui divenne uno dei più attenti osservatori e ritrattisti. Bella, infatti, si dedicò prevalentemente alla realizzazione di vedute di Venezia, catturando con grande precisione e vivacità gli scorci più caratteristici della città, le sue feste, le sue usanze e la vita. La maggior parte dei suoi quadri si trova nella pinacoteca Querini-Stampalia, a Venezia, che ne possiede una settantina. Di questi, la Festa dei Tori, fatta nel 1740 in onore del re di Polonia, e la Cena al Teatro di San Benedetto per i duchi del Nord (1782), e la Veduta della loggia eretta in Campo S. Giovami e Paolo, da cui Pio VI benedì il popolo (1782), segnano i limiti, sicuramente databili, della sua operosità artistica. L'opera di Gabriele Bella è caratterizzata da un realismo e da una minuziosità nel dettaglio che lo avvicinano ai grandi maestri della veduta veneziana come Canaletto e Francesco Guardi.  Le sue opere sono vere e proprie "istantanee" della vita veneziana del XVIII secolo: scene di mercato, feste in piazza, regate, processioni religiose, momenti di svago e di lavoro. Bella dipinge con grande maestria le architetture, le gondole, i costumi, i volti della gente, creando un'atmosfera vivace e autentica.

 

 

L'oggetto è in buono stato di conservazione

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