Coppia di dame in ceramica policroma Tassinari, Faenza seconda metà XXsec.
Dame in ceramica policroma, figure modellate, dalle sinuose sagome allungate e vivaci cromatismi, firmate sulla base. Altezza 35 cm ca. Richiesta 300,00 euro cadauna e 500,00 per la coppia
Faenza (RA) 1910 Faenza (RA) 2006
ceramista, artista
Nato a Prada di Faenza nel 1910, Sante Tassinari entra nel 1924 nella bottega di Pietro Melandri dove, per oltre vent’anni, curerà il settore degli stampi. La sua formazione, avviene, quindi non per via scolastica ma mediante l’apprendimento diretto nella bottega di uno dei più illustri ceramisti faentini del Novecento. Anche i saltuari impegni di fornaciaio contribuiranno ad accrescere il suo patrimonio tecnico.
Interrotta ogni attività tra il 1939 e il 1944, torna poi da Melandri per il quale continuerà a lavorare fino al 1951. Dal 1951 al 1961 prosegue l’attività di addetto agli stampi presso la C.A.C.F.
Nel 1951 apre un laboratorio personale in via Don Giovanni Verità, dove risiede tuttora e dove ha lavorato fino a pochi anni fa.
Tassinari si è dedicato soprattutto a oggetti di arredamento (pannelli, vasi e ciotole) che ha esposto alla Settimana Faentina, alla Fiera dell’Artigianato di Firenze e in varie altre occasioni locali e nazionali. Tra i primi clienti importanti è la contessa Baracca di Lugo. Per molto tempo ha continuato a collaborare con le maggiori botteghe faentine (Gatti soprattutto) e con artisti quali Guerrino Tramonti, Angelo Biancini, Carlo Zauli, Domenico Matteucci.
Nel suo laboratorio ha realizzato esclusivamente pezzi unici sempre più caratterizzati da esili figure o decorazioni a rilievo sui quali lo smalto viene applicato con la stessa naïveté che caratterizza le piccole plastiche (animali, presepi, figure di bimbi, scene religiose).
I rilievi sugli oggetti erano ottenuti applicando, in modo molto libero, l’argilla liquida che veniva poi trattata con rapidi colpi di stecca.
Nel complesso della sua produzione, svolta in modo appartato e solitario, sono ravvisabili, più che di altri, il magistero di Pietro Melandri non escludendo quello di Domenico Matteucci che, soprattutto negli anni Cinquanta, introdusse nella ceramica faentina, raggiungendo ben altri livelli plastici e coloristici, un universo formale, tra il favolistico e l’immaginifico, che non dovette mancare di influenzarlo.
Le piccole plastiche di Tassinari furono notate, nel 1952, anche da Gaetano Ballardini e hanno ottenuto segnalazioni a Cesena (1949), Messina (1955), Firenze (1978), Ferrara (1979).
Tra i lavori di maggiore impegno si ricordano la Via Crucis nell’Ospedale di Russi, la Madonna conservata nella sagrestia di S.Mercuriale a Forlì, l’Annunciazione e la Deposizione nel cimitero di Fontanelice.
PARTECIPAZIONI AL CONCORSO NAZIONALE DELLA CERAMICA DI FAENZA
X edizione del 1952;
XI edizione del 1953;
XII edizione del 1954: Partecipa alla sezione riservata “Stazione dell a Via Crucis”;.
XIII edizione del 1955;
XIV edizione del 1956;
XV edizione del 1957.