CLETO TOMBA - "DAL DOTTORE" GRUPPO IN TERRACOTTA POLICROMA
Cleto Tomba (Castel San Pietro Terme (BO) 1898 – Bologna 1987).
“Dal dottore” statuina in terracotta policroma dipinta a freddo, poggiante su base lignea, anni '60.
Opera firmata in pasta e timbro T a secco.
H 19,5 cm. (+2) – (base lignea cm.12x14x2)
CLETO TOMBA modellatore finissimo, specialista nella massima caratterizzazione di personaggi, studiò alla Scuola d’Arte di Palazzo Ercolani a Bologna e proseguì la sua formazione all’Accademia di Belle Arti, sotto la guida di Pasquale Rizzoli, diplomandosi nel 1917.
Nel 1924 si trasferì a Bologna dove strinse amicizia con gli artisti Nino Bertocchi, Sandrino Cervellati, Melchiorre Bega, Nino Corazza e Ferruccio Giacomelli.
Cleto in questo periodo era già uno scultore affermato, con uno stile tutto personale, tanto da essere invitato nel 1928 alla XIV° Biennale di Venezia partecipando con la scultura in gesso «La marcia su Roma» mentre, l’anno successivo, partecipò alla mostra Internazionale d’Arte di Barcellona esponendo la scultura la giocosa «Manzoniana», riproposta alla Sindacale torinese due anni dopo.
A partire dalla metà dagli anni Trenta abbandonò i soggetti monumentali per realizzare opere di piccolo formato, le “figurine” che costituiscono l’effigie della vita quotidiana dei poveri e dei ricchi, con le quali parteciperà a numerose mostre nazionali, internazionali e sindacali.
Nel 1937 ottenne la cattedra di figura e ornato modellato al Liceo Artistico di Bologna, cattedra che occuperà fino al 1968. Nel 1960 viene nominato Accademico di San Luca.
E’ progressivamente a partire dagli anni Trenta che Tomba si dedica anche alla produzione di piccole figure di genere e gruppi umoristici in terracotta dipinta, con cui partecipa a numerose mostre. Sono spesso i ricordi dell’infanzia, degli affetti, della famiglia, della gente semplice di Castel San Pietro e della campagna bolognese ad emergere dall’opera di Cleto Tomba, insieme a famosi personaggi e ai gruppi ispirati dalla letteratura. Le sue figurine ironiche e irriverenti indagano senza indulgenza e con rara attenzione, vizi e virtù, passioni e dignità di una vita che scorre inesorabile. la boria degli avvocati e dei giudici in parrucca e gli effetti delle loro sentenze, la maldicenza all’angolo della strada, l’illusione di un grande amore, l’ingenuità di un educato soldatino in licenza che attende seduto sul divano consumato di una casa di tolleranza, le spietate pettegole del paese.
Le opere plastiche di Cleto Tomba hanno raccolto consensi in tutto l’ambiente italiano ed internazionale con un linguaggio semplice ed immediato, specialmente dopo la fortunata mostra che, su sollecitazione di Enzo Biagi, organizza alla Galleria Gussoni di Milano.