Migneco Giuseppe, Acquarello su carta, firmato PREZZO TRATTABILE

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MISURE IN CM con cornice 46 x 41 – imballo professionale spedizioni assicurate con corrieri consegna su appuntamento solo piano strada no facchinaggio ai piani. DESCRIZIONE Acquerello italiano su carta firmato Francesco Gonzaga, importante artista italiano. Ritratto di donna, anni...
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MISURE IN CM
con cornice 46 x 41 – imballo professionale spedizioni assicurate con corrieri consegna su appuntamento solo piano strada no facchinaggio ai piani.
DESCRIZIONE
Acquerello italiano su carta firmato Francesco Gonzaga, importante artista italiano. Ritratto di donna, anni ’50 circa.
 
Giuseppe Migneco nasce a Messina nel 1908. Conseguita la maturità nella sua città, prosegue gli studi a Milano e alla fine degli anni Venti si iscrive alla Facoltà di Medicina. Ma la vita universitaria lo stanca presto, dopo aver abbandonato i corsi entra in contatto con personalità emergenti come De Grada e Sassu, grazie anche all’aiuto dell’amico d’infanzia Joppolo che si trasferisce con lui a Milano.
 
Sono gli anni in cui inizia a dedicarsi completamente alla pittura, iniziando con alcune collaborazioni occasionali come grafico pubblicitario presso una ditta di cravatte e come illustratore per il Corriere dei Piccoli. Nel 1939 le sue prime opere come Cavallerizza e Pagliaccio, Pianista e Vagabondi in riposo, Fiori secchi, esposte alla Permanente di Milano. I dipinti di Migneco si ispirano principalmente al mondo popolare siciliano: pastori, pescatori e contadini che per anni sono stati l’oggetto principale della sua pittura ma che nel tempo sono stati anche la causa del suo degrado, soprattutto nella produzione degli ultimi anni in cui l’artista proponeva un cliché di una Sicilia nostalgica, immutabile e arcaica che nel tempo ha cristallizzato completamente la sua pittura, impedendogli di avvicinarsi a forme pittoriche più originali.
 
A partire dagli anni Quaranta si susseguono mostre in diverse parti d’Italia come Genova, Bergamo, Milano e Novara che vedono l’esposizione di opere come I pastori dell’isola, I cacciatori di lucertole e I prelati che battezzano. In questi anni collabora con l’editoria per la quale realizza diversi bozzetti illustrativi come quello per il volume di poesia contadina russa.
 
Dopo la liberazione, interrotta l’attività artistica a causa della guerra, espone per la prima volta alla galleria Radegonda di Milano e poi nel 1948 partecipa alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di Venezia del 1954 in cui espone Il ragazzo che sbuccia i limoni, Contadini nell’aranceto e Semi. Nel 1970 Migneco allestisce una personale alla Robinia di Palermo, cui seguiranno diverse mostre a cadenza annuale in tutta Italia. Muore a Milano nel 1997.
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