Dipinto “Tramonto sul Nilo” di Hermann Corrodi
Hermann Corrodi (Roma 1844-1905), “Tramonto sul Nilo”, seconda metà XIX secolo.
Olio su tela, cm 67x127.
Firmato “H. Corrodi” in basso a sinistra.
Tramonto sul Nilo di Hermann Corrodi è una grande tela raffigurante uno splendido paesaggio egiziano. Il dipinto mostra il tramonto su una delle rientranze del fiume, creando una laguna, da cui si affaccia un porticciolo in pietra bianca; in primissimo piano, due donne velate sciacquano le loro ceste di vimini in acqua.
Seduti accanto a degli scalini, un gruppo di uomini e donne conversa tra loro, mentre poco più avanti, con il busto rivolto verso il mare, un uomo con un turbante bianco è colto in atteggiamento di preghiera, inginocchiato su un tappeto. In lontananza, a fianco delle caratteristiche casette cubiche, troviamo un gendarme a cavallo che scorta una portantina sorretta da tre servi, con al suo interno un misterioso personaggio. A dominare lo sfondo della scena una natura rigogliosa, composta da lecci, olivastri e palme da dattero, tipica della macchia mediterranea, da cui si staglia imponente la torre di una moschea della città poco distante. Sulla sinistra invece, una barca a vela, cullata dalle calme acque fluviali, si dirige verso l’orizzonte dove muore il sole. Il cielo si incendia di sfumature arancioni e rosa, che contrastano con i verdi terrosi della flora e l’alabastro delle superfici del porto; il tramonto riflette sulla superficie placida del fiume come se fosse uno specchio, offrendo nell’insieme un’opera squisitamente poetica. Tramonto sul Nilo, come altri paesaggi dell’artista, rispecchia la visione unica di un pittore cosmopolita per scelta.
BIOGRAFIA
Hermann Corrodi nasce nel 1844 dal pittore zurighese Salomon Corrodi. Corrodi padre era di origine italiana e nonostante la provenienza e gli studi svizzeri, si era trasferito prima a Milano e poi a Firenze, dove conosce e sposa una ricca compaesana; infine si reca a Roma, città in cui si stabilisce definitivamente. Proprio in provincia di Roma, nel comune di Frascati, viene alla luce Hermann Corrodi, nella casa estiva in cui la famiglia era solita villeggiare. Assieme al fratello minore Arnold, Hermann venne inizialmente istruito nella pittura dal padre ad un naturalismo ricco di effetti luminosi e cromatici; i due fratelli sono successivamente mandati a Ginevra, dove studiano sotto la guida del pittore e incisore Alexandre Calame, per poi tornare a Roma, concludendo gli studi presso l’Accademia di San Luca. Nel 1866 entra a far parte di un’associazione di pittori tedeschi presso la città, la Deutsches Künstlerverein. I due Corrodi partono poi alla volta dell’Europa, entrando a contatto con artisti affermati e facoltosi committenti; a Parigi, dove si recano nel 1872, conoscono i pittori di scene storiche e neoclassiche Ernst Meissonier e Jean-Léon Gérôme, per poi soggiornare brevemente a Londra ospiti del pittore olandese Lawrence Alma-Tadema. Alla fine dell’anno visitano l’esposizione internazionale di Monaco; all’inizio del 1873 rimangono alcune settimane a Capri per poi recarsi all’esposizione annuale di Vienna, dove Hermann Corrodi venne premiato con una medaglia d’oro per un suo quadro intitolato Bosco di pini. Nel 1874 scompare prematuramente il fratello Arnold, con cui condivideva uno studio a Roma ed Hermann cade in una profonda depressione che pone un’interruzione alla sua attività artistica.
Superato il lutto due anni dopo, riprende la sua carriera pittorica; a seguito del matrimonio con una donna inglese, riesce ad ottenere riconoscimento e commissioni anche dall’Inghilterra. Riprende quindi i viaggi che hanno caratterizzato la sua gioventù, questa volta però spostandosi in Oriente, da cui l’artista era affascinato in quanto culla delle più importanti religioni monoteiste. Corrodi visita Costantinopoli, poi la Siria e l’Egitto; tra i suoi clienti più importanti ricordiamo l’imperatore tedesco Guglielmo II, che acquista la tela La fontana sacra davanti alla moschea di Omar a Gerusalemme per la sua collezione privata, mentre i reali inglesi comprano delle sue vedute cipriote. Durante i mesi estivi si sposta in Germania, dove a Baden-Baden e Homburg tiene ateliers di pittura destinati ai nobili e alla corte imperiale.
Nel 1892 un’ennesima tragedia colpisce Corrodi: la sua casa studio romana, dove il pittore custodisce tutte le sue opere, nonché la collezione di oggetti orientali e i dipinti del defunto fratello, prende fuoco; l’incendio è devastante. Agli inizi del 900 commissiona un palazzo per la sua nuova casa studio, con annesso uno spazio da dedicare alle sue mostre; purtroppo Corrodi si spegne precocemente nel 1905, senza mai vedere la sua dimora conclusa.
Anche a seguito del distruttivo incendio del 1892 le opere del pittore sono rare e difficilmente reperibili, conservate principalmente presso collezionisti privati; due suoi acquerelli sono presenti nella Galleria comunale di Palazzo Braschi, mentre è esposto il paesaggio La torre di Napoleone in Corsica presso le sale di Palazzo Montecitorio. Altri suoi dipinti sono conservati a Zurigo, tra cui le incisioni di paesaggi fluviali e l’olio su tela La torre di Carlo V presso La Spezia. Nella quadreria reale inglese sono depositate le opere acquistate dalla regina Vittoria, tra cui delle vedute romane, La regina Vittoria sulla terrazza di villa Palmieri e Sirene in una grotta a Capri.