Ugo Zaccagnini - Madonna con bambino

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Ugo Zaccagnini - Madonna con bambino. Ceramica policroma degli anni '30 firmata sotto la base ed ispirata ai modelli toscani del Rinascimento. Misure: h 35 x 24 x 15 cm La ceramica rappresenta la Madonna mentre accosta con dolcezza alla propria guancia il Bambino, che appoggia...
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Ugo Zaccagnini - Madonna con bambino.

Ceramica policroma degli anni '30 firmata sotto la base ed ispirata ai modelli toscani del Rinascimento.

Misure: h 35 x 24 x 15 cm

La ceramica rappresenta la Madonna mentre accosta con dolcezza alla propria guancia il Bambino, che appoggia dolcemente il viso sulla spalla della madre. Nella composizione la Madonna indossa un velo che le copre la nuca e avvolge il bambino in una aurea mistica e protettiva. La ceramica esprime una grande armonia grazie ai toni chiari e delicati dei colori scelti per la decorazione.

Le opere di Zaccagnini rappresentano lo stile italiano e, come le ceramiche Cacciapuoti, Lenci, Essevi, Giò Ponti, sono ceramiche storiche; collezionate in tutto il mondo e presenti in molti Musei internazionali.

Nel 1896 l'industriale della ceramica Giulio Richard acquistò dai marchesi Ginori la Manifattura di Doccia e nacque la Società Ceramica Richard-Ginori. Per ridurre le spese della pittura a mano, entrarono in produzione ceramiche decorate a decalcomania litografica. Nello stesso anno un gruppo di lavoranti - tra cui Egisto Fantechi e Ugo Zaccagnini - lasciò la Richard-Ginori e diede origine alla S.I.F.S.A. (Società Industriale Fabbricazione Maioliche Artistiche), con sede a Sesto Fiorentino, che produceva ceramiche ispirate ai modelli toscani del Rinascimento. Ugo Zaccagnini, modellatore in gesso, aveva anche fatto calchi in gesso per il restauro di terrecotte originali dei Della Robbia. Nel 1905 Egisto Fantechi rilevò le quote degli altri soci e Ugo Zaccagnini si mise in proprio, fondando la sua fabbrica di ceramiche "Ugo Zaccagnini & Figli" e specializzandosi nella produzione di ceramiche dalle linee classiche. Negli anni successivi collaborarono alla manifattura i figli di Ugo Zaccagnini: Pietro (1891-1954), Urbano (1901-1964) e Prisco (1902-1965) e le figlie Adele ed Enrichetta. Nel 1912 la manifattura "Ugo Zaccagnini & Figli" si trasferì a Firenze, in piazza Pier Vettori 10. Fu presente alla Fiera Campionaria di Milano e a Mostre dell'Artigianato di Firenze. Il marchio era UFMZ. Nel 1928 Ugo Zaccagnini acquistò un edificio industriale in Via Monte Oliveto, sulle colline fiorentine, e vi trasferì la sua manifattura, lasciando gli uffici al precedente indirizzo. Il marchio della Zaccagnini diventò un monogramma formato dal profilo di un monticello (il Monte Oliveto), tagliato da una "Z": si ispirava allo stemma della località. Negli anni '30 collaborarono con la manifattura: lo scultore L. Contini, lo scultore Fosco Martini, che realizzava ceramiche raffiguranti animali, e il pittore su maiolica U. Cittadella. Nel 1937, dopo la morte di Ugo, la manifattura si trasformò in "Società Ceramiche Zaccagnini" con sede legale sempre in piazza Pier Vettori 10, Firenze. Urbano Zaccagnini fu nominato amministratore delegato e direttore artistico. Oltre ad occuparsi di amministrazione egli creava caratteristiche terrecotte rustiche che sembravano avviluppate da cordame. L'industriale Aristide Loria entrò nel capitale azionario: la ditta divenne una Società per Azioni e ampliò la sua produzione e i canali di vendita dei suoi manufatti. Nel 1937 nella manifattura lavoravano 120 dipendenti e la fabbrica iniziò ad esportare negli Stati Uniti. Iniziò la collaborazione con nuovi artisti: Mario Bandini (1908-1979), Ottorino Palloni, Maurizio Tempestini, Gino Pozzi e Leopold Anzengruber. La Walt Disney affidò alla "Zaccagnini S.p.A." la realizzazione in ceramica di personaggi dei suoi cartoons. La manifattura Zaccagnini era presente alla VII Triennale di Milano, del 1940. Dopo la seconda Guerra mondiale la Zaccagnini riaprì i battenti e nel 1947 fu incaricata di riprodurre alcune antiche ceramiche, esposte al Metropolitan Museum di New York. Nel 1950 alcune ceramiche, tra cui una serie di piatti, furono esposte alla Mostra dell'Artigianato Italiano del Brooklyn Museum, di New York. Negli anni '50 iniziò la produzione di una linea artistica astratta, denominata "Svedese". Nel 1958 Urbano Zaccagnini lasciò la manifattura di famiglia e fondò la "Urbano Zaccagnini Ceramiche Artistiche" che fu attiva per circa dieci anni. La "S.p.A. Zaccagnini" fu chiusa nel 2000.

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