Luigi Milani, Frassinelle Polesine (Rovigo) 1957 “Ladri di Biciclette Giro d’Italia 2013”
Tessere ricavate da copertoni di bicicletta usati su tavola di legno
cm 185 x 126
Opera realizzata dall’artista per l’arrivo del Giro d’Italia 2013 a Brescia ed esposto, durante cena di gala e premiazione, nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia (foto 10)
L’artista ha realizzato l’opera fissando le tessere, ritagliate da copertoni di bicicletta rigorosamente usati, vecchi e consunti, tramite speciali collanti e delle piccole viti, a una tavola di legno.
I copertoni, scelti per il loro aspetto esteriore vissuto e le loro colorazioni, sono assemblati in un “ordine” particolare deciso dall’artista, e danno luogo a una composizione particolarmente omogenea e piacevole.
In questo caso Luigi Milani, ha creato, nella parte centrale dell’opera, un riquadro rosa, chiaro riferimento al colore della maglia che contraddistingue il capolista e quindi il vincitore dell’ importante gara ciclistica.
Analizzando l’opera in particolare possiamo segnalare due ulteriori importanti caratteristiche:
la prima è che il diverso posizionamento delle tessere divide otticamente l’opera in due metà in senso verticale che, a seconda dell’angolazione dalla quale si guarda la stessa, rendono un impressione chiaroscurale opposta.
La seconda (che non si evidenzia con la luce naturale) è resa dall’inserimento nella composizione di parti di copertone aventi piccoli catarifrangenti, che quando illuminati con una luce artificiale si “accendono”.
Un esempio lo si può osservare nella fotografia pubblicata numero 8, realizzata con il flash.
Luigi Milani nasce nel 1957 a Frassinelle Polesine (Rovigo), e’ da sempre portato alla pittura come esigenza creativa; dipinge inizialmente ritratti femminili d’ispirazione pop e metropolitana riscuotendo notevoli successi.
Dal 2008 si concentra sull’ informale utilizzando parti di pneumatici per biciclette con i quali riesce ad impreziosire e trasformare una materia semplice in un merletto che ricorda un tappeto persiano, dove, armonia equilibrio e senso del colore incantano.
Da allora la tipologia delle opere di Luigi Milani cambia, con uno sguardo alle avanguardie del Novecento e attingendo dal concettuale egli punta la sua attenzione sull’Arte Povera, che si distingue per il rifiuto di mezzi espressivi tradizionali in luogo di materiali «non artistici», sia naturali che industriali, assunti nella loro espressività primaria e immediatezza sensoriale.
L’evoluzione in Milani, così come per buona parte degli artisti di valore, non tarda ad arrivare.
Per Milani, l’utilizzo di pneumatici di bicicletta, affonda le radici nel ricordo di un’infanzia
lontana. Rappresenta inoltre il simbolo di una spensieratezza e di una libertà che, per chi abbia talento artistico, deve essere pane quotidiano, imperativo per dare forma alla propria creatività.
Questo materiale, che ora compone come un mosaico, ha quindi un valore evocativo della parte spensierata della vita, quando per gioco con la bicicletta si potrebbe perfino arrivare in capo al mondo.
E’ il momento in cui si gettano le basi di una personalità, si creano quegli stimoli poi destinati a divenire pungolo artistico. Forse è proprio per questo che Milani, nel fissare i suoi ricordi di infanzia sottoforma di copertoni di bicicletta, li consacra per sempre.
Con le sue opere Luigi Milani è presente in numerose collezioni private in Italia e all’estero.
Matteo Pacini
Da Luigi Milani
…..È strana e piacevole la sensazione che si prova, quando capita all'improvviso, di trovare quello che si è cercato per lungo tempo.
È quello che mi è successo con i “Ladri Di Biciclette” . Penso sia vero quel detto indiano che afferma: “le idee sono nell'aria, pronte per essere colte”.
Per circa vent'anni ho pensato a come esprimermi nell'arte con qualcosa di originale, che mi facesse provare emozioni, e che magari avesse anche a che fare, in qualche modo, con una storia, o avesse storia.
Ho sempre lavorato nel campo del figurativo, facendo ritratti, e nel mentre, avevo sempre questo “chiodo fisso”, questo “tarlo” dell'originalità che mi emozioni.
Ho sperimentato molte cose, vari filoni dell'arte.
Ho fatto cose originali ma che non mi davano l'emozione che cercavo.
Altre cose che potevano crearmi qualche emozione, ma sembravano copie di altri artisti: strade percorse da altri.
Pensa e ripensa, niente da fare, non riuscivo a venirne a capo; fino a quando, un bel giorno, ho portato la bicicletta di mia moglie ad aggiustare.
Mentre faccio quattro chiacchiere con il meccanico, vedo che sostituisce un copertone vecchio e molto usurato con uno nuovo. Prendo in mano questo vecchio copertone e sento qualcosa di strano: la mia mente si accende e il cervello inizia a lavorare con fervore, come se fosse assetato e vedesse in lontananza un'oasi.
Il meccanico mi parla ma la mia mente è in un altro luogo, un altra dimensione.
In quel momento sto pensando a chi fosse appartenuto quel copertone, che uso ne avesse fatto chi l'ha adoperato. Era forse di una persona che l'ha usato per recarsi a lavoro? O forse di una mamma che accompagnava a scuola il proprio figlio? O che ha usato la bicicletta per andare a fare la spesa?
E poi, e poi la cosa più bella: mi sono ricordato di essere un romantico, e allora ho pensato che poteva essere appartenuto ad un innamorato che usava la bicicletta per fare delle belle scampagnate con la sua amata.
A questo punto devo portare a casa un po di questo materiale di scarto, che va gettato. Chiedo al meccanico se mi può dare qualche vecchio copertone e mi dice di accomodarmi nel retro bottega, dove ha il deposito degli scarti, e mi dice che se glieli porto via gli faccio un piacere.
Beh, raccontare quello che c'era in quella “montagna” di copertoni non è semplice.
Quello che a tutti sembrava immondizia per me era una fabbrica di emozioni, era una cosa meravigliosa pensare a quante storie c'erano lì, in quella montagna di gomma.
E non vi dico quando mi è venuto in mano un copertone di piccolo diametro, da bicicletta per bambini. È stato il momento più emozionante perchè ho immaginato i salti di gioia, di felicità, e quanti baci avrà dato ai suoi genitori che gli hanno regalato la sua prima bicicletta, senz'altro desiderata da non so quanto tempo. E poi ho sorriso, fra me e me, nel pensare anche ai pianti che avrà fatto quel bambino, con le prime cadute.
Per concludere, avevo finalmente trovato quello che per lungo tempo avevo cercato. Un semplice e banale copertone usurato è pieno di storia e di emozioni. Basta toccarlo per capirlo.
E si può anche capire la gioia di vivere che può dare una sana uscita in bicicletta.
Da quando lavoro con i “Ladri Di Biciclette” non sono più invecchiato. Eh già, da allora nel mio calendario ho tutti i giorni con un segno verde. Il segno verde è una cosa semplice da fare: segnate di verde tutti i giorni nei quali avete fatto almeno una cosa piacevole. Ebbene, in quei giorni non sarete invecchiati, più giorni verdi avrete e meno invecchierete.
Luigi Milani
L'opera, come ogni altro nostro oggetto, sarà venduta corredata da attestati di autenticità e lecita provenienza.
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English
Luigi Milani, Frassinelle Polesine (Rovigo) 1957
"Bicycle Thieves Giro d'Italia 2013"
Tesserae made from used bicycle tires on a wooden table
185 x 126 cm
Work created by the artist for the arrival of the 2013 Giro d'Italia in Brescia and exhibited, during the gala dinner and awards ceremony, in the Vanvitelliano Hall of Palazzo Loggia (photo 10)
The artist created the work by fixing the tiles, cut out of rigorously used, old and worn out bicycle tyres, using special glues and small screws, to a wooden board.
The tyres, chosen for their lived-in exterior appearance and their colours, are assembled in a particular "order" decided by the artist, and give rise to a particularly homogeneous and pleasant composition.
In this case Luigi Milani created a pink box in the central part of the work, a clear reference to the color of the shirt that distinguishes the leaders and therefore the winner of the important cycling race.
Analyzing the work in particular, we can point out two further important characteristics:
the first is that the different positioning of the tiles optically divides the work into two halves vertically which, depending on the angle from which it is viewed, make an opposite chiaroscuro impression.
The second (which is not evident with natural light) is made by the insertion in the composition of parts of the tire having small reflectors, which when illuminated with artificial light "light up".
An example can be seen in the photograph published number 8, made with flash.
Luigi Milani was born in 1957 in Frassinelle Polesine (Rovigo), he has always been drawn to painting as a creative need; he initially painted female portraits of pop and metropolitan inspiration, enjoying considerable success.
Since 2008 he has focused on the informal using parts of bicycle tires with which he manages to embellish and transform a simple material into a lace that recalls a Persian carpet, where harmony, balance and sense of color enchant.
Since then the typology of Luigi Milani's works has changed, with a look at the avant-garde of the twentieth century and drawing from the conceptual he focuses his attention on Arte Povera, which is distinguished by the refusal of traditional means of expression in place of "non-artistic" materials , both natural and industrial, assumed in their primary expressiveness and sensorial immediacy.
The evolution in Milani, as well as for most of the valuable artists, was not long in coming.
For Milani, the use of bicycle tires has its roots in the memory of a childhood
distant. It also represents the symbol of carefreeness and freedom which, for those with artistic talent, must be daily bread, an imperative for giving shape to one's creativity.
This material, which now composes like a mosaic, therefore has an evocative value of the carefree part of life, when for fun with the bicycle one could even get to the end of the world.
It is the moment in which the foundations of a personality are laid, those stimuli are created which are then destined to become an artistic goad. Perhaps this is precisely why Milani, in fixing his childhood memories in the form of bicycle tyres, consecrates them forever.
With his works, Luigi Milani is present in numerous private collections in Italy and abroad.
Matteo Pacini
Français
Luigi Milani, Frassinelle Polesine (Rovigo) 1957
"Voleurs de vélos Giro d'Italia 2013"
Tesselles fabriquées à partir de pneus de vélo usagés sur une table en bois
185 x 126 cm
Œuvre créée par l'artiste pour l'arrivée du Giro d'Italia 2013 à Brescia et exposée, lors du dîner de gala et de la remise des prix, dans la salle Vanvitelliano du Palazzo Loggia (photo 10)
L'artiste a créé l'œuvre en fixant les carreaux, découpés dans des pneus de vélo rigoureusement utilisés, anciens et usés, à l'aide de colles spéciales et de petites vis, sur une planche de bois.
Les pneus, choisis pour leur aspect extérieur vécu et leurs couleurs, sont assemblés dans un "ordre" particulier décidé par l'artiste, et donnent lieu à une composition particulièrement homogène et agréable.
Dans ce cas, Luigi Milani a créé une boîte rose dans la partie centrale de l'œuvre, une référence claire à la couleur du maillot qui distingue les leaders et donc le vainqueur de l'importante course cycliste.
En analysant le travail en particulier, nous pouvons souligner deux autres caractéristiques importantes :
la première est que le positionnement différent des carreaux divise optiquement l'œuvre en deux moitiés verticales qui, selon l'angle sous lequel on la regarde, donnent une impression de clair-obscur opposée.
La seconde (qui n'est pas évidente avec la lumière naturelle) est faite par l'insertion dans la composition de parties du pneu ayant de petits réflecteurs, qui lorsqu'elles sont éclairées avec de la lumière artificielle « s'allument ».
Un exemple peut être vu dans la photographie publiée numéro 8, réalisée avec flash.
Luigi Milani est né en 1957 à Frassinelle Polesine (Rovigo), il a toujours été attiré par la peinture comme un besoin créatif ; il peint d'abord des portraits féminins d'inspiration pop et métropolitaine, avec un succès considérable.
Depuis 2008, il se concentre sur l'informel en utilisant des pièces de pneus de vélo avec lesquelles il parvient à embellir et à transformer un matériau simple en une dentelle qui rappelle un tapis persan, où l'harmonie, l'équilibre et le sens de la couleur enchantent.
Depuis lors, la typologie des œuvres de Luigi Milani a changé, avec un regard sur l'avant-garde du XXe siècle et puisant dans le conceptuel, il concentre son attention sur l'Arte Povera, qui se distingue par le refus des moyens d'expression traditionnels au lieu de des matériaux « non artistiques », à la fois naturels et industriels, assumés dans leur expressivité première et leur immédiateté sensorielle.
L'évolution à Milani, ainsi que pour la plupart des artistes de valeur, ne s'est pas fait attendre.
Pour Milani, l'utilisation de pneus de vélo plonge ses racines dans le souvenir d'une enfance
loin. Il représente aussi le symbole de l'insouciance et de la liberté qui, pour les talents artistiques, doit être le pain quotidien, un impératif pour donner forme à sa créativité.
Cette matière, qui se compose désormais comme une mosaïque, a donc une valeur évocatrice de la partie insouciante de la vie, quand pour s'amuser avec le vélo on pouvait même aller jusqu'au bout du monde.
C'est le moment où les fondations d'une personnalité sont posées, ces stimuli sont créés qui sont ensuite destinés à devenir un aiguillon artistique. C'est peut-être précisément pour cette raison que Milani, en fixant ses souvenirs d'enfance sous la forme de pneus de vélo, les consacre à jamais.
Avec ses œuvres, Luigi Milani est présent dans de nombreuses collections privées en Italie et à l'étranger.
Matteo Pacini