Ivan Karpoff (Novočerkassk, 1898 - Milano, 1970), Tramonto in Dacia

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Ivan Karpoff (Novočerkassk, 1898 - Milano, 1970) Tramonto in Dacia Olio su tavola, cm 90 x 120 Firmato in basso a sinistra: Karpoff Ivan Karpoff è un’artista di origini russe che sin da bambino ha manifestato una forte inclinazione nei confronti delle arti grafiche. Formatosi nella madre...
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Ars Antiqua SRL Ars Antiqua apre nel 2000 per iniziativa di Federico Bulga...
Ivan Karpoff (Novočerkassk, 1898 - Milano, 1970) Tramonto in Dacia Olio su tavola, cm 90 x 120 Firmato in basso a sinistra: Karpoff Ivan Karpoff è un’artista di origini russe che sin da bambino ha manifestato una forte inclinazione nei confronti delle arti grafiche. Formatosi nella madre patria, si trasferisce a Milano nel 1925 grazie a una borsa di studio che gli consente di diplomarsi all’Accademia di belle Arti dove segue i corsi di Ambrogio Alciati (1878-1929), abile ritrattista che si rifà alla pittura dello scapigliato Tranquillo Cremona (1837-1878). A differenza del suo maestro, Karpoff più che di ritratti si occupa invece della pittura di paesaggi boschivi, montani e marini spesso colti in momenti di abbondanti nevicate e al tramonto. Karpoff si può dire a tutti gli effetti di essere un artista italiano, in particolare lombardo. La sua pittura, infatti, che non manca di riprendere vedute della campagna milanese, si nutre di influenze proprie di pittori lombardi come Eugenio Gignous (1850-1906) e da Leonardo Bazzaro (1853-1937). I suoi dipinti, dunque, si caratterizzano per le pennellate impressionistiche digusto ottocentesco, ma si distinguono anche per la grande capacità nel trattare i riflessi e i giochi di luce. Non manca nella pittura di Karpoff la nostalgia della madre patria, la Russia, che si manifesta non solo nel trattamento pittorico, ma anche in quel senso di solitudine e sospensione che aleggia nelle pianure da lui indagate durante la stagione invernale ricoperte di neve, che riportano così alla mente il romanticismo slavo. Il dipinto qui in esame ingloba tutte queste caratteristiche. Il paesaggio innevato e ripreso al tramonto è quello della campagna ungherese, altro luogo che compare di sovente nel repertorio di Karpoff. L’opera si distingue per la bellezza della resa dei riflessi rosei e argentei del manto di neve che ricopre e immobilizza la vegetazione, dall’intensità del color verde quasi petrolio, che connota lo specchio d’acqua al centro della tela e dal tocco veloce delle pennellate con cui Karpoff realizza gli alberi, la piccola baita in legno, la figura umana e il cavallo. Nonostante la presenza di esseri viventi, non manca quel senso di sospensione e solitudine sopracitato che anzi è alimentato proprio dal manto nevoso che immobilizza la natura.

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Via Pisacane, 55
Milano, 20129
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