Nerone Imperatore

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Ritratto dell’Imperatore Nerone, attribuito alla bottega di Bernardino Campi (Cremona 1522 -1591). Dallo storico cinquecentesco Alessandro Lamo  (" Notizie istoriche de’ pittori, scultori, ed architetti cremonesi ")  sappiamo che Berardino Campi produsse e replicò diverse volte la serie degli...
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Studio Zenale
Studio Zenale prende il nome dal pittore rinascimentale Bernardino Zenale, massimo art...
Ritratto dell’Imperatore Nerone, attribuito alla bottega di Bernardino Campi (Cremona 1522 -1591).
Dallo storico cinquecentesco Alessandro Lamo  ("Notizie istoriche de’ pittori, scultori, ed architetti cremonesi")  sappiamo che Berardino Campi produsse e replicò diverse volte la serie degli 11 Imperatori Romani che aveva realizzato per la prima volta su richiesta di Ferdinando d’Avalos,  Marchese di Pescara e Governatore di Milano.
Questi, mentre si trovava a Mantova nel 1561 per partecipare alle nozze del Duca, aveva chiesto a Berardino Campi - pittore di corte - di realizzare per lui una copia della famosissima serie di ritratti degli Imperatori Romani creata da Tiziano Vecellio nel 1538 per i Gonzaga.
Gli originali di Tiziano, all'origine incastonati tra gli stucchi del “Gabinetto dei Cesari” nel Palazzo Ducale di Mantova, seguirono la vendita della collezione nel 1628 e da allora subirono varie vicissitudini che li portarono prima a Londra e poi in Madrid, dove andarono distrutti nell’incendio dell’Alcazar del 1738;  oggi ci sono noti unicamente attraverso i dipinti di Berardino Campi,  nonchè in virtù di alcuni disegni di Ippolito Andreasi (Kunstmuseum di Dusserldorf) e incisioni di Egidio Sadeler.
La prima serie che Bernardino trasse direttamente dai quadri di Tiziano si trova oggi in gran parte nelle collezioni del Museo di Capodimonte di Napoli, ed è stata esposta nel 2006 nella mostra “I Tesori di Capodimonte”,  tenutasi alla Pinacoteca Civica Ala Ponzone di Cremona; questa serie ebbe un tale successo che il pittore cremonese fu costretto a replicarla diverse volte per far fronte alle continue richieste dei più importanti Signori d’Italia.
Il dipinto illustrato in questa sede doveva far parte di una delle numerose serie degli 11 Imperatori, tutte della stessa misura, che  la bottega di Bernardino Campi non smise di replicare nei decenni successivi (*); l'intervento del maestro è riconoscibile nelle parti che esprimono il decorativismo lineare e la ricerca della preziosità nei particolari tipica di Bernardino Campi (egli veniva da una famiglia di orafi),  capaci di conferire all’immagine, insieme all’impatto di “potenza”, anche una originale leziosità. 
Olio su tela di cm.130 x 105, in cornice dorata del secolo scorso.
 
(*)  Ad esempio, la serie replicata per Vespasiano Gonzaga risale agli anni tra il 1584 e 85, più di vent'anni dopo la prima  (ricostruzione di G.Sartori).
 
 

Studio Zenale

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