Giovanni Battista Ramenghi olio su tavola, centimetri 62,5 × 52,5
Il dipinto in olio su tavola di Giovanni Battista Ramenghi (1521–1601) raffigura una Madonna con San Giovannino e Santa Caterina, un esempio della sua raffinata capacità tecnica e spirituale. Ramenghi, conosciuto anche come Bagnacavallo, fu figlio di Bartolomeo Ramenghi, anch’egli pittore e allievo di Raffaello, che trasmise al figlio una preziosa eredità artistica e culturale. La formazione di Giovanni Battista si sviluppò all’interno di un ambiente artistico ricco di influenze rinascimentali, e la sua carriera fu caratterizzata da collaborazioni con importanti artisti dell’epoca.
Tra i suoi collaboratori più illustri figurano Francesco Primaticcio, con il quale Ramenghi lavorò in ambienti di grande prestigio, e Annibale Carracci, che influenzò profondamente la sua evoluzione stilistica. La sua attività artistica si svolse nel contesto di Bologna e dell’Emilia, dove collaborò con numerosi pittori locali, contribuendo alla diffusione di un linguaggio che univa elementi manieristi a preludi di barocco.
Dal punto di vista filosofico, Ramenghi concepiva l’arte come un mezzo di elevazione spirituale, capace di suscitare emozioni profonde e di avvicinare l’anima al divino. La sua capacità di fondere bellezza formale con un messaggio spirituale elevò le sue opere a strumenti di meditazione e contemplazione religiosa, offrendo un equilibrio tra raffinatezza tecnica e intensità spirituale.
Negli ultimi decenni, il mercato dell’arte ha riscoperto e valorizzato le opere di Ramenghi, contribuendo alla sua ascesa come uno dei protagonisti della scena artistica emiliana tra manierismo e barocco. La domanda crescente ha rafforzato la sua reputazione e il valore delle sue opere, che continuano a essere molto ricercate e apprezzate in ambito collezionistico e degli investimento nell'arte.