Gaetano Vetturali (1701-1783), Capriccio architettonico
Gaetano Vetturali (1701-1783)
Capriccio architettonico
Olio su tela, cm 59,5 x 92
Con cornice cm 69 x 103,5
Il dipinto esaminato può essere attribuito per le affinità stilistiche all'ambito di Gaetano Vetturali, pittore celebre per le vedute e i capricci in cui realtà e fantasia si intrecciano con risultati di grande qualità.
Vetturali nacque a Lucca, dove si forò sotto l’ala dei pittori tardo-barocchi Giovanni Domenico Brugieri (1678 - 1744) e Giovanni Domenico Lombardi (1682 - 1751). Ottenne notevole successo nella città natale e in Toscana grazie alla capacità di interpretare in maniera originale il paesismo e il vedutismo di stampo veneto, donando alle composizioni scenografici effetti di spazialità corale e lirismo popolare, tuttavia, sempre coniugati con grande compostezza. A Bologna si avvicinò a Ferdinando Bibiena, coinvolto nei nuovi studi prospettici e nella pratica della quadratura, tipica dei maestri veneziani, come Luca Carlevarijs e Marco Ricci. Pure Bibiena studiò quadratura e prospettiva e fu architetto e scenografo molto apprezzato dai contemporanei, autore anche di un trattato di architettura e geometria edito nel 1711 “L'architettura civile preparata su la geometria e ridotta alle prospettive”.
Nel corso della sua carriera Vetturali si specializzò nella realizzazione di vedute di gusto e soggetto veneziano e di rovine e panorami romani riscuotendo ampio successo tra la committenza.
Nella tela in oggetto si riscontrano i caratteri tipici della sua pittura, caratterizzata da un incrociarsi di elementi reali e fantasiosi. Il capriccio si inserisce su di un fondo caratterizzato da una luce grigio argentea. Gli edifici sono ripresi da un punto di vista dall’alto e, tipico del Vetturali, è l'uso di una prospettiva angolare che dona risalto alle rovine e conferisce ampio respiro all'intera composizione. Di grande qualità appaiono anche le figure, dai tratti allungati, colte in pose vivaci e trattate con analitica intenzione descrittiva e le atmosfere terse e ariose dei cieli solcati da velate nuvole.
Alcune sue opere sono conservate presso musei nazionali, come il museo Amedeo Lia a La Spezia (Paesaggio con figure e Capriccio con rovine e porto) o il Museo di Palazzo Mansi a Lucca. Anche sul mercato antiquario sono presenti alcuni suoi dipinti, come Paesaggio con rovine, borgo e figure, vicino a quello ora in esame per l’impostazione e la somiglianza con le piccole sagome che abitano il paesaggio.
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