Scuola veneziana, XVIII secolo

Baccanale

Olio su tela, cm 46 X 62

Con cornice, cm 71 X 87

In questo dipinto veneziano del Settecento, Bacco, dio del vino, dell’ebbrezza e del teatro, è il protagonista di un corteo trionfale, a cui prende parte un nutrito gruppo di figure mitologiche. Il dio siede su uno sfarzoso carro aureo trainato da pantere e regge nella mano sinistra il tirso, simbolo dell’estasi dionisiaca e dei rituali bacchici. Del soggetto del trionfo di Bacco esistono innumerevoli versioni, le prime delle quali si datano alla prima metà del Cinquecento: tra le più celebri vi sono quella di Dosso Dossi attualmente parte delle collezioni del principe di Galles a Mumbay (inv. 139565467), eseguita probabilmente per il celeberrimo Camerino d’alabastro di Alfonso d’Este a Ferrara, quella di Annibale Carracci alla Galleria Farnese e quella del Garofalo della Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda (inv. 1913).  Nel Settecento il tema gode, in ambito veneziano, di una rinnovata fortuna: di questa tendenza, oltre che a questo dipinto, risulta esemplificativo il Trionfo di Bacco di Sebastiano Ricci della Burlington House di Londra (inv. 531). I personaggi del corteo sono eseguiti abilmente e in maniera estremamente minuziosa: alcuni di questi paiono costituire un omaggio ad alcune delle figure dei più celebri baccanali della storia dell’arte. I due puttini sulla destra dell’opera, dalle fattezze dolci e dai modi giocosi, ricordano gli splendidi amorini della Vendemmia di Tiziano del Museo del Prado (inv. P000419) mentre la ragazza con il tamburello che segue il corteo ricorda da vicino la figura femminile con la tunica celeste del Bacco e Arianna del maestro originario del Cadore attualmente alla National Gallery di Londra (inv. NG35).  

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