Karel Breydel, detto Cavaliere di Anversa (1678 - 1733)

Paesaggio con viaggiatori in sosta

Firmato in basso a sinistra “c. breydel”

Olio su rame, cm 49 x 60

Con cornice, cm 65 x 75

La biografia di Breydel è oggi conosciuta principalmente grazie alla penna di Jean-Baptiste Descamps (La Vie des Peintres Flamands, Allemands et Hollandois, I, 1764). Allievo di Pieter Ykens (1648-1695) prima e di Pieter Rysbrack (1655-1729) poi, a sua volta celebre paesaggista attivo in territorio inglese, Breydel fece tesoro del lascito artistico di ambo le parti, pur concedendosi maggiore libertà derivata dalle vedute italiane e tedesche che poté apprezzare durante in suoi viaggi destinati a Francoforte e Norimberga. Qui, giunto a conoscenza del crescente successo riscosso dal fratello, decise di appoggiarsi alla sua presentazione per essere ammesso alla corte di Hasse-Kassel. Le committenze non tardarono a fioccare per due, incessanti, anni: in seguito, forte del congedo definitivo dalla collaborazione pittorica con Rysbrack, Breydel mosse ad Amsterdam. Era il 1703: unitosi alla corporazione delle arti e dei mestieri cittadini, l’artista iniziò ad appoggiare i soggetti tratti dalla materia narrativa della guerra, cimentandosi in battaglie e attacchi di cavalleria, rispettando ogni volta la stessa tradizione miniaturistica cui l’artista si era convertito. 

Il lessico tratto dal paesaggio naturale, maturato in seguito alla frequentazione della famiglia dei Brueghel, permase tuttavia una costante nelle sue opere, in veste di prezioso tessuto da abbellire con il ricamo guerresco. E se risulta innegabile riconoscere nel meccanismo costruttivo delle varie composizioni di Breydel lo spirito didascalico promosso da Adam Frans van der Meulen (1632-1690), pittore alla corte del re, è pure opportuno ammettervi la presenza dei classici paesaggi naturali alla maniera delle docili vedute del Reno eseguite da Jan Griffier (1652-1718). 

Tornato ad Anversa nel 1723, Breydel volse a Bruxelles per giovare della compagnia artistica di Jacob van Hellemont (1683-1726). Raggiunta Gand nel 1726, quindi nuovamente Anversa, dove trascorse l’ultima parte della propria vita, l’artista seguitò a proporre ansimate scene di battaglia nelle quali focalizzare il brillante marasma mediante una lenticolare, smaniosa insistenza che sapesse dare voce ad ogni più piccolo particolare. Le sue rappresentazioni di pacato riposo risultano pertanto di eccezionale interesse e di gioiosa lucentezza rispetto alle canoniche immagini. Le opere dell’artista sono oggi diffuse nei musei di tutto il mondo tra i quali, principalmente, Londra e Anversa.

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