Gianantonio Guardi (Vienna 1699 - Venezia 1760)

Allegoria del Buon Governo

Olio su carta, cm 43 x 38

Con cornice, cm 80 x 63

L’opera è corredata da scheda critica del Prof. Dario Succi

Gianantonio Guardi (Vienna 1699 - Venezia 1760), noto anche come Antonio, fu uno dei più importanti pittori Rococò attivi a Venezia e in Europa durante il Settecento, fratello maggiore dei pittori vedutisti Francesco Guardi (1712–1793) e Niccolò Guardi (1715–1786). Per un primo periodo i fratelli lavorarono tutti insieme nella bottega di famiglia, fondata dal padre Domenico (anch’egli pittore) ma scomparso prematuramente nel 1716. Lo stile pittorico di Gianantonio si caratterizza per delle composizioni di matrice fortemente barocca, con figure in pose dinamiche e teatrali, in cui il protagonista assoluto – a discapito del disegno, sommario o assente – diventa il colore, steso a pennellate rapide e sciolte, capace di donare un senso di movimento e vibrazioni che raggiungono l’apice dell’espressività tipicamente Rococò. In questo bozzetto su carta, l’artista realizza una complessa Allegoria del Buon Governo, mai compiuta su scala maggiore, che rappresenta un raro inedito della maturità artistica del Guardi. Il “Buon Governo” è identificabile nella figura in alto che porta gli attributi della Monarchia con corona e fascio littorio, la quale si serve della “Ragione di Stato” in armatura e della “Chiarezza” illuminata dal Sole per scoprire e punire i soprusi e gli atti ignobili, raffigurati in basso dalle figure mitologiche di Nettuno e Anfitrite.

Sia a livello tecnico che sotto il versante esecutivo l’opera mostra varie analogie con alcuni dei brani maggiormente noti della produzione dell’artista, con particolare riferimento alla celebre Minerva di Ca’ Rezzonico a Venezia.