Jan Baptist Lambrechts, banchetto e scena di danza, inizio XVIII secolo

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Jan Baptist Lambrechts (Anversa 1680 c.a– circa 1731c.a),  Banchetto e Scena di danza,  inizio XVIII secolo Olio su tela, Misure: solo la tela cm H 34 x L 30; cornici cm H 49,5 x L 45 x P 8 Prezzo: trattativa riservata Oggetto corredato da certificato di proprietà e di...
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Jan Baptist Lambrechts (Anversa 1680 c.a– circa 1731c.a), Banchetto e Scena di danza, inizio XVIII secolo

Olio su tela, Misure: solo la tela cm H 34 x L 30; cornici cm H 49,5 x L 45 x P 8

Prezzo: trattativa riservata

Oggetto corredato da certificato di proprietà e di expertise (scaricabile a fondo pagina)

Questi pregevoli dipinti, realizzati ad olio su tela e in buono stato di conservazione, sono restituibili al corpus di opere del pittore fiammingo Jan Baptist Lambrechts (battezzato il 28 febbraio 1680 – dopo il 1731). Le due tele raffigurano rispettivamente una scena di banchetto con gentiluomini e una scena di danza durante una festa. I dipinti si presentano all’interno di due eleganti cornici del XIX secolo in legno finemente intagliato e dorato.

Il dipinto raffigurante una scena di banchetto vede protagonisti, in primo piano e illuminati da una luce frontale e diretta, gentiluomini seduti attorno ad un tavolino intenti a consumare the, caffè, vino in compagnia di due donne ed in piedi, in secondo piano, un uomo che fuma una pipa. La moda degli abiti descritti è quella di inizio XVIII secolo. La scena è ambientata in un giardino del quale si intravedono, dietro a un sipario ottenuto da un elemento architettonico sul quale poggia un grande panneggio sui toni del vermiglio scuro, alcuni alti fusti verdeggianti. In alto a sinistra il cielo azzurro crea profondità e ariosità. Il dipinto pendant descrive una scena di danza, ove in primo piano ed al centro della composizione una nobildonna, dai ricchi e fastosi vestiti, è intenta a ballare accompagnata per mano da un nobiluomo che la affianca sulla sua sinistra. Questa figura maschile si identifica, per via del medesimo abbigliamento, con il personaggio posto sulla destra del precedente dipinto, confermando l’intenzione dell’autore di affiancare le due opere. In primo piano sulla destra un musicante suona un violoncello, accompagnato dal suonatore di viola posto in secondo piano. Alle spalle due protagonisti, altri personaggi partecipano al momento di festa. Anche in questo dipinto compare una parte di edifico con colonna, semi coperto da un barocco panneggio che crea un sipario alla scena. Oltre, in lontananza, il giardino è delineato da grandi piante verdeggianti che si stagliano su un cielo sereno segnato da qualche nuvola vaporosa di bel tempo. 

La tipologia di soggetti e la maniera pittorica con cui l’autore si esprime sono comparabili alle opere del pittore Jan Baptist Lambrechts, al quale vanno certamente restituite queste due gradevoli opere. L’artista fiammingo svolse la sua attività ad Anversa tra il 1700 e il 1731 e si specializzò in scene di genere e ritratti secondo la migliore tradizione olandese. Nasce ad Anversa ed è lì battezzato nel 1680. Nel 1703 va a Lille per proporre in vendita alcuni suoi dipinti alla fiera annuale. Da questo momento inizia a viaggiare e torna ad Anversa nel 1709 dove diviene maestro alla Gilda di san Luca. Le sue opere sono caratterizzate da scene di taverne e allegre scene di compagnia. I suoi motivi preferiti includono cuochi, camerieri, venditori di verdure, contadini danzanti e bevitori, nonché scene di nozze e nobiluomini. Viene molto apprezzato per la sua pennellata fine e le composizioni dettagliate, esperto nella resa di tessuti pregiati. Esempi della sua produzione artistica si possono trovare agli Uffizi di Firenze e all'Hermitage, oltre che sul mercato internazionale dell'arte.

Caratteristica dell’impostazione della composizione il tendaggio che arricchisce uno degli angoli della tela, così come la descrizione di alcuni oggetti in rame, ottone o vetro che divengono delle vere e proprie nature morte capaci di apportare profondità, vivacità o luminosità alla scena a seconda di dove l’artista sceglie di posizionarle.

Carlotta Venegoni

Brozzetti Antichità

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