Duilio Barnabè (Bologna 1914-Alpi francesi, Chamonix-Mont-Blanc 1961), Disegno raffigurante aerei in volo, 1939

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DUILIO BARNABÈ (Bologna 1914-Alpi francesi, Chamonix-Mont-Blanc 1961), Disegno raffigurante aerei in volo, matita su carta, 28x34 cm, 1939, firmato in basso a destra “Barnabé/1939”. Il disegno raffigura una parata di aeroplani militari in volo. Pur non essendo Barnabé appartenente alla corrente...
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Phidias Antiques
Pittura e scultura XIX secolo. Arredi neoclassici. Dipinti antichi. La galleria P...
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DUILIO BARNABÈ (Bologna 1914-Alpi francesi, Chamonix-Mont-Blanc 1961), Disegno raffigurante aerei in volo, matita su carta, 28x34 cm, 1939, firmato in basso a destra “Barnabé/1939”. Il disegno raffigura una parata di aeroplani militari in volo. Pur non essendo Barnabé appartenente alla corrente futurista, lo stile dell’opera è quello dell’Aeropittura, che divenne molto popolare tra gli anni Venti e gli anni Trenta del Novecento in ambito futurista. L’aereo, simbolo di dinamismo con le sue eliche che girano veloci, è il protagonista di questo genere di opere. Barnabè riesce straordinariamente a rendere il movimento di questi aerei e il suo tratto è preciso e fine. Per questo disegno l’artista deve essere stato senz’altro stimolato dal clima di guerra imminente, se non già cominciata, notando l’anno a cui è stato realizzato (1939). BIOGRAFIA Barnabè nasce il 7 ottobre 1914 a Bologna. La sua formazione si svolse all’Accademia di Belle Arti della sua città, dove seguì gli insegnamenti di Giorgio Morandi. Durante gli anni dell’università affinò il suo talento tecnico e cominciò a sviluppare il suo personale stile. In questo periodo iniziò anche a firmare le sue opere con uno presudonimo, “Dubé”. Dopo aver prestato servizio nel 1935 in Africa nell’esercito italiano, rientrò a Bologna, dove si sposò con la scultrice Angiola Cassanello e riprese la sua attività artistica. Nel 1941 vinse il Premio Baruzzi e due anni dopo il Premio Internazionale Curlandese. Il suo stile fondeva tradizione e modernità, ispirandosi al Realismo Magico e all’arte astratta, ma fu influenzato molto anche dagli altri movimenti artistici di quel periodo come il Surrealismo e il Cubismo, creando uno stile personalissimo e unico. Le sue opere figurative mostravano figure umane stilizzate, quasi geometriche, rappresentate in una semplicità che nascondeva però una complessità formale e una profondità di concetto che rimandavano a una visione del mondo permeata da simbolismo e poesia. Oltre alle opere figurative realizzava anche paesaggi e nature morte. Nel 1946 lasciò Bologna e si trasferì a Parigi con la moglie. Qui poté entrare in contatto con importanti artisti che lo spinsero verso la sperimentazione di nuove forme di espressione. Il suo stile ebbe un’evoluzione e il modo di delineare le forme si fece ancora più semplice. Alcune delle mostre che si possono ricordare in questi anni sono alla Kunsthalle Bern in Svizzera nel 1947 e alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di Venezia l’anno seguente. Gli anni Cinquanta segnano il periodo più proficuo per l’artista: le sue opere vennero esposte in diverse gallerie europee e statunitensi, raccogliendo apprezzamento per il suo stile unico ed espressivo. Si possono ricordare la mostra personale che tenne nel 1952 alla Biennale di Venezia e il lavoro che svolse per la chiesa di San Nicolao della Flue a Lugano tre anni dopo, per la quale ricevette una medaglia d’oro dal governo. In questo periodo l'opera di Barnabè raggiunse il suo massimo livello di astrazione: ridusse le figure e le nature morte a simboli geometrici. Alla fine degli anni Cinquanta, però, la sua fedeltà al realismo lo spinse a sperimentare l'aggiunta di dettagli più descrittivi ai suoi dipinti, ma non fu soddisfatto del risultato. Questo problema artistico, insieme alla crisi causata dalla perdita della fede religiosa, lo lasciò mentalmente e fisicamente svuotato. Il 7 ottobre 1960 tentò il suicidio lanciando la sua auto da una strada di montagna nelle Alpi francesi, vicino al confine svizzero. Esattamente un anno dopo, tornò nello stesso punto alla stessa ora e si lanciò dalla stessa strada, uccidendosi.

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