Annibale De Lotto (San Vito di Cadore, 1887 - Venezia, 1932), Soldato della Prima Guerra Mondiale, 1923 circa, bronzo

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Annibale De Lotto (San Vito di Cadore, 1887 - Venezia, 1932) Soldato della Prima Guerra Mondiale 1923 circa Bronzo Dimensioni: h. cm. 54,3 x 17,2 x 14 Iscrizioni sulla base : "Annibale De Lotto” e “I. BRAGADIN. FUSF”.   De Lotto si iscrisse nel 1891 all'accademia di...
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Annibale De Lotto

(San Vito di Cadore, 1887 - Venezia, 1932)

Soldato della Prima Guerra Mondiale

1923 circa

Bronzo

Dimensioni: h. cm. 54,3 x 17,2 x 14

Iscrizioni sulla base: "Annibale De Lotto” e “I. BRAGADIN. FUSF”.

 

De Lotto si iscrisse nel 1891 all'accademia di belle arti, frequentandovi un anno preparatorio, tre anni comuni e due di scultura, durante i quali ebbe come maestro Antonio Dal Zotto, del quale divenne l'allievo prediletto. Dopo un'interruzione dovuta a un biennio di vita militare, modellò il busto della Mestizia per l'esposizione di Roma del 1900, una figura di ragazzo intitolata In flagrante e una Didone.

Sempre nel 1904 si ripresentò alla Triennale di Milano con il Dannato (Cassa di risparmio di Belluno) e realizzò una Eva. In quegli anni il D. si andava affermando per la sua produzione statuaria celebrativa e monumentale e per quella ritrattistica: vinse il concorso per un monumento a Umberto I per il Municipio di Belluno, realizzò i busti bronzei di Vittorio Emanuele III, per la sala del Consiglio provinciale nel palazzo della prefettura di Venezia e per il circolo militare della stessa città, e i ritratti di Luigi Sugana per il teatro Goldoni di Venezia, per la sede della "Tarvisium Venetiae" e per il teatro Sociale di Treviso.

 

Nel 1903 partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia, giunta alla quinta edizione, esponendo la statua di ragazzo intitolata Pure linfe, che fu acquistata dal governo per la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma, ove si trova attualmente. Per la stessa esposizione, dietro invito del comitato, modellò le due figure della Giustizia e della Libertà per la sala della Stampa. Successivamente lo scultore fu invitato a tutte le edizioni dell'importante manifestazione veneziana fino al 1924. Nel 1905 inviò un gruppo di tre figure intitolato Ilvortice e un nudo bronzeo, Incidente, che fu donato dalla Associazione degli industriali e commercianti veneziani alla Galleria d'arte moderna da poco inaugurata nella sede di Ca' Pesaro.

Negli anni seguenti realizzò una serie di sculture celebrative: i monumenti a Carducci (1912) e a Oberdan (1921) nei giardini pubblici di Venezia, il Monumento agli alpini di Belluno (1914), il medaglione bronzeo con il ritratto del musicista GBZorzato nel teatro Accademia di Conegliano (1914), il ritratto del prelato GPrevitali (1919) nella chiesa di S. Salvador a Venezia. Durante la prima guerra mondiale, dopo Caporetto, fu trasferito a Chieti e in questa, città lasciò un rilievo con il Leone marciano (1918) nell'atrio del Municipio.

La sua produzione del periodo postbellico, nella quale si inserisce il nostro bronzo raffigurante un soldato, consiste soprattutto nei numerosi monumenti ai caduti della guerra, richiestigli da vari Comuni del Veneto e privati.

Tra le altre numerose opere dello scultore, nominato accademico dell'accademia di belle arti di Venezia e accademico onorario dell'accademia di Carrara, ricordiamo: i monumenti funebri Bottacin Mazzariol nel cimitero di Venezia, Carlotti Canossa a Verona, Pospisil a Padova; la statua del Dolore nel cimitero di Lugo di Romagna; il Redentore nel cimitero di Feltre; il Leone sulla porta dei Santi Quaranta a Treviso; il ritratto del Senatore Luigi Pastro per i Municipi di Treviso e Venezia; il ritratto di MonsArcangelo Busicchia nel duomo di Conegliano e le Pietà a San Vito e a Santo Stefano di Cadore.

(Tratto da M.T. De Lotto, s.v. De Lotto, Annibale, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 38, 1990)

 

Letteratura e Bibliografia:

E. Marini, Venezia antica e moderna, Venezia 1905, p. 291; G. G. Villanis, Profili d'artisti. A. D., in Almanacco veneto, 1914, pp. 258-66; Catalogo della mostra straordinaria nel palazzo dell'Esposizione ai Giardini pubblici, Venezia 1921, p. 24; P. A. Corna, Dizionario della storia dell'arte in Italia, I, Piacenza 1930, p. 320. G. Bigaglia, Fra gli artisti scomparsi: lo scultore A. D., in Pro familia, 20 ag. 1933, p. 551; A. Riccoboni, Roma nell'arte. La scultura nell'evo moderno, Roma 1942, p. 581; F. Scarpabolla, A vent'anni dalla morte di A. D., in Il Gazzettino [Venezia], 21 nov. 1952; E. Lavagnino, L'arte moderna dai neoclassici ai contemporanei, II, Torino 1956, p. 693; A. Tocchio-V. Chiesura, Conegliano e le sue attività, Conegliano 1962, pp. 34, 61, 64; G. Fabbiani, Chiese del Cadore, Belluno 1964, pp. 20, 65, 131, 163 s., 184 s., 221; M. F. Belli, San Vito di Cadore con il diario della invasione austro-tedesca, Belluno 1976, p. 127; G. Fabbiani, Breve storia del Cadore, Belluno 1977, pp. 173; M.T. De Lotto, s.v. De Lotto, Annibale, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 38, 1990; M. De Grassi, Annibale De Lotto (1877-1932), Edizioni della Laguna, Mariano del Friuli, 2003; M. De Grassi, Gli eroi son tutti giovani e belli. L’immagine del soldato fra retorica e realtà. 1870-1935, EUT-Edizioni Università di Trieste, 2016, pp. 259, 288, fig. 37.

 

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