XIX secolo
Coppia di candelieri
Bronzo e lamierino, cm alt 42,5 x 22 x 13
Marchio “JP” alla base

La coppia di candelabri presenta tre fiamme in bronzo sbalzato e finemente cesellato con decori a volute fogliacee, motivi vegetali, volto di nobile dentro riserva e mascheroni. Al centro sono trattenute due statuine (sotto la base è riportato il marchio di fabbrica della manifattura JP) raffiguranti due giovani vestiti con abiti campestri, rappresentanti il tema dell’amore pastorale, rimarcato anche dalla lettera e dalla colomba trattenuti dal ragazzo e indirizzati alla sua amata. Questo tema era fortemente apprezzato dall’aristocrazia e dalla nascente borghesia, come idealizzazione dell’amore tra personaggi provenienti dall’ambito bucolico. L’attenzione dell’artista si concentra sulla resa della policromia delle porcellane, non esitando però a contrapporre queste tonalità brillanti a quella del bronzo, giocando con la decorazione minuziosa realizzata a cesello, che fa apparire alcune superfici più opache. La luce è così riverberata sulle superfici lavorate, creando un effetto tale che difficilmente l’occhio riesce a soffermarsi su un particolare, anche grazie all’estrema attenzione dedicata ai dettagli. La struttura dei due oggetti è realizzata in lamierino di bronzo sbalzato e finemente cesellato, lascia dunque presupporre che tra gli oltre ottanta operai che lavoravano nella manifattura di Petit, ve ne fossero anche alcuni specializzati nella fusione e nella lavorazione del bronzo.
A Sèvres, Musée National de Céramique, sono conservati alcuni pezzi del francese Jacob Petit (Parigi 1796-1868), originalissimo ceramista parigino dotato di grande fantasia. Dal 1822 si unì alla Manufacture de Sèvres, aprendone successivamente una di sua proprietà, presso Fontainbleau, che impiegava 80 lavoranti e possedeva un atelier a Parigi. La sua produzione artistica è costituita prevalentemente da oggetti decorativi come piatti, vasi, teiere, bottiglie di profumo, ma anche luci e persino caminetti. Le sue opere sono infatti caratterizzate da un’audace inventiva che prende spunto dai diversi repertori decorativi, sia delle epoche passate che da quelle contemporanee, anche da diverse aree geografiche, come l’Oriente.
Se per lungo tempo le creazioni di Jacob Petit vennero fortemente criticate a causa dei colori sgargianti e dell’eccessivo eclettismo che le caratterizzava, oggi gli oggetti che recano la sua firma sono altamente ricercati per la loro originalità, la ricchezza della policromia e sono considerati garanzia di qualità.
Il modello al quale si fa riferimento per la coppia di candelabri è quello delle celebri porcellane di Capodimonte. Prodotte a partire dalla prima metà del XVIII secolo nella Real Fabbrica di Capodimonte, fondata a Napoli da re Carlo di Borbone e da sua moglie Maria Amalia di Sassonia. 

(cfr. R. De Plinval de Guillebon, Porcelaine de Paris 1770-1850, Fribourg 1972)

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