Rilievo ligneo, Educazione della Vergine, XVII secolo
XVII secolo
Educazione della Vergine
Rilievo ligneo, cm 77 x 48 – cornice, cm 90 x 61
Il soggetto dell’educazione di Maria è assai raro nel mondo dell’arte. Questa particolare iconografia mariana trae spunto dagli scritti apocrifi, in particolar modo dal Protovangelo di Giacomo e dal Vangelo dello Pseudo Matteo, ricco di aneddoti fiabeschi. Maria trascorse la primissima infanzia a Gerusalemme, nella casa dei genitori Anna e Gioacchino. La piccola era ammirata dall’intero popolo d’Israele: passava la maggior parte del tempo a pregare e a ricamare tessuti. A tre anni camminava già con passo sicuro e parlava come un’adulta. La madre Anna le insegnò anche a leggere: nel presente rilievo ligneo si figurano appunto Sant’Anna, seduta in un sontuario scrosciare di vesti, mentre aiuta la piccola Maria nella lettura. In disparte, come poi sarà anche l’iconografia di San Giuseppe, Gioacchino osserva rapito la scena. Il ricco arredamento in cui l’artista colloca la scena, anche se non rispecchia filologicamente quello di una tipica abitazione israelitica, vuole rendere il rispettoso clima di severità e dedizione religiosa nutrito dalla famiglia della Vergine. Muri e colonne sono alti, puliti, senza alcuna possibilità di distrazione o pomposità. Il pesante tendaggio frontale è raccolto per consentire allo spettatore di partecipare al raccoglimento intimo. La teoria di girali e foglie d’acanto sottostanti è un arricchimento dell’artista, volta a mostrarne la vezzosa bravura. La conchiglia centrale è ulteriore riferimento mariano, allegoria della divina concezione.
Il soggetto di Maria intenta alla lettura, alle volte inginocchiata su un cuscino, è quasi assente nell’arte medievale. L’iconografia venne recuperata a partire dal Rinascimento, complice il rinnovato culto di Sant’Anna: si noti tuttavia che una sua realizzazione su supporto ligneo è davvero rara. Se gli esempi in campo pittorico non mancano (Francesco Cairo, XVII sec., ASST Spedali Civili di Brescia; Filippo Lauri, XVII sec., Galleria dell'Accademia Nazionale di San Luca, Roma; Giuseppe Bazzani, 1729, MAST Castel Goffredo; Giambattista Tiepolo, 1732, Chiesa di Santa Maria della Consolazione o della Fava, Venezia; Venanzio Bisini, 1786, Pinacoteca Diocesana di Leonessa), il presente risulta essere una rarissima esecuzione a medio rilievo, eccezionalmente antecedente alla maggior parte dei dipinti citati.
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