XIX secolo
Coppia di sfingi
Legno, cm 16,5 x 15,5 x 6

Presente nella mitologia mesopotamica, egizia e greca, la sfinge è un essere di solito raffigurato con testa umana e corpo di leone. Talvolta però le vengono attribuiti anche ali di rapace e un serpente al posto della coda, e la testa umana viene sostituita con teste di falco o di capra. Nelle tre mitologie ha però origini e funzioni diverse. In Egitto la sfinge è la custode delle piramidi che, silenziosa e imperturbabile, sembra essere antica come la terra stessa. In Mesopotamia viene affiancata alle figure dei lamassu, creature ibride con testa umana e corpo o di leone o di toro e munite anche di ali, considerate entità benefiche portatrici di forza e saggezza, poste a protezione di città e palazzi. Nella mitologia greca invece la sfinge è una creatura figlia di Tifone e Echidna e sorella di mostruosità come la Chimera, l’Idra e il Cerbero. In questo caso è un mostro che flagellava la città di Tebe interrogando i passanti e divorando chi non riusciva a risolvere i suoi indovinelli, risolti solo dall’intrepido Edipo.
Queste due sculture lignee intagliate raffigurano due sfingi dal corpo leoncino e il petto e volto femminile. Databili al XIX secolo fanno parte di quel movimento culturale che porta alla riscoperta dell’Oriente; la corrente dell’Orientalismo si diffonde soprattutto in Inghilterra e in Francia, iniziata negli ultimi anni del Settecento trova nell’Ottocento la sua massima diffusione, soprattutto in seguito alla spedizione di Napoleone in Egitto del 1798.

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