l'Elefante Reale
Stefano MULINARI (Firenze 1741ca – 1790ca) “l'Elefante Reale” (Allegoria di Francesco I di Francia) Incisione originale all’acquaforte e acquatinta da un soggetto ritenuto all'epoca di Maturino da Firenze (Firenze 1490 – Roma 1528) firmata e datata in lastra in basso a destra “SMulinari incis. 1783” contenuta nella magnifica raccolta dal titolo “Disegni originali di eccellenti pittori esistenti nella R.Galleria di Firenze incisi e imitati nelle loro grandezze e colori” pubblicata a varie riprese e con titoli parzialmente diversi fra il 1774 ed il 1785. Bellissimo esemplare stampato in delicate tonalità di inchiostro ocra su carta vergata recante una filigrana “Arme con la dicitura a lettere capitali Gori Licini e Compagni” non riscontrata sui repertori ma riferibile a produzione cartaria italiana del XVIII° secolo, con grandi margini oltre l’impronta della lastra, con una lieve ondulazione di stampa ai bordi, in stato generale di conservazione pressoché perfetto. La composizione della scena è dominata dall'elefante che ha sulla fronte un copricapo con la Salamandra reale ed indossa una gualdrappa decorata con i Gigli di Francia ed uno scudo coronato che contiene la letterale capitale F, l'animale ed i suoi decori alludono chiaramente alla grandezza, alla potenza, alla bontà, alla generosità ed alla temperanza del Sovrano. Nell'inventario del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Galleria degli Uffizi, nella sezione dedicata a Maturino, è brevemente descritto un disegno che sembra corrispondere a questo soggetto: “Un Elefante volto a sinistra e varie Figure, con fondo architettonico Maturino?” inventario n°11880. La presenza del punto interrogativo nella piccola scheda manoscritta appare del tutto giustificata perché il soggetto altro non è che la preparazione dell'affresco di Giovan Battista di Jacopo di Gasparre detto Rosso Fiorentino (Firenze 1495 – Parigi 1540) nella Galleria di Francesco I al Castello di Fontainebleau. Rosso Fiorentino giunse in Francia nel 1530 ed intraprese la decorazione della Galleria a partire dal 1534, questi dati cronologici contribuiscono a definire l'errore di attribuzione del disegno al Maturino che era morto nel 1528. Il Département des Arts Graphiques del Museo del Louvre possiede un disegno catalogato come “copie d'après Rosso Fiorentino” che appare corrispondere in ogni particolare a questa incisione; il disegno è stato pubblicato sul catalogo della mostra di Carpi del 2017 “Alla Corte del Re di Francia. Alberto Pio e gli artisti di Carpi nei cantieri del Rinascimento francese”. Una prima interpretazione incisa di questo soggetto fu intrapresa da Antonio Fantuzzi (Trento 1510ca – Fontainebleau dopo il 1550) intorno al 1542 periodo in cui l'incisore era presente a Fontainebleau come aiuto di Francesco Primaticcio in qualità di pittore, fu proprio in questo luogo che nacque ed operò in quegli anni un gruppo di valenti incisori che è stato poi riunito sotto il nome di Scuola di Fontainebleau e che ha lasciato una pietra miliare nella storia della grafica del Cinquecento europeo. Bibliografia: Benezit “Dictionnaire des Peintres.." Parigi 1976 vol.7 pag.587 (Mulinari). Da Gai in “Dizionario Biografico degli Italiani” Roma 2008 vol.72 (Maturino) Herbet “Les Graveurs de l'École de Fontainebleau” reprint Amsterdam 1969 pag.74 n°29 (Fantuzzi) LeBlanc “Manuel de l’Amateur d’Estampes” Parigi 1856 vol.2 pag.62 n°100. Rossi M a cura di “Alla Corte del Re di Francia. Alberto Pio e gli artisti di Carpi nei cantieri del Rinascimento francese” Carpi 2017 pag.101 e 102 n°16. Zerner “Die Schule von Fontainebleau” Munchen 1969 pag.38 n°25 ed immagine AF25 (Fantuzzi) https://euploos.uffizi.it/inventario-euploos.php?aut=Maturino http://arts-graphiques.louvre.fr/detail/oeuvres/107/2249-Plusieurs-figures-et-un-elephant-pres-dun-palais-lelephant-fleurdelyse Misure in mm: 350 x 495