Veduta dell'Isola Tiberina o di una sponda del Tevere

Anonimo (XVII secolo) Veduta dell'Isola Tiberina o di una sponda del Tevere Acquerello grigio e matita misure: mm 192 x 268 In questo foglio, probabilmente tratto da un album da disegno, osserviamo una paesaggio che si potrebbe interpretare con uno scorcio dell'isola Tiberina o di un'altra sponda del Tevere. Sulle acque calme, certo di un fiume, mediante l'uso di delicate acquarellature si rispecchia la vegetazione: arbusti e alberi dalle ricche fronde illuminate da una luce radente. Tutta la sponda è edificata, profili di abitazioni dai caratteri medioevali, svettano verso l'alto, siamo dunque in un fitto centro abitato in cui le architetture si sono stratificate nei secoli. Al centro un approdo da cui parte una scalinata e appena sopra il pelo dell'acqua è ben riconoscibile un'edicola votiva, una sorta di tempietto con una rappresentazione, un dipinto o un bassorilievo, raffigurante un Santo inginocchiato che pare stupito dalla figura che gli appare discesa dal cielo. L'atmosfera che si viene a creare tramite l'uso di delicate pennellate conferisce senso di pace alla composizione. Al verso troviamo uno studio di paesaggio appena accennato a matita: al centro è visibile un ponte romano sul quale si trova una croce e alcuni viandanti che procedono verso destra, verso un monte su cui sorge un tempietto circolare di gusto classico. In basso a sinistra, a penna in grafia antica una possibile attribuzione a "Gio. Pao. Pannini". Riteniamo il disegno più antico rispetto all'epoca in cui visse e operò Pannini, dunque l'indicazione o è da ritenersi incoerente o al più come firma di appartenenza: un disegno appartenuto a Pannini anziché da lui eseguito.  Il disegno ci sembra attribuibile ad un artista viaggiatore, un nordico forse, che nel viaggio d'istruzione in Italia raccoglie impressioni dei paesaggi incontrati. Lo stile grafico e la scelta di un paesaggio certamente realistico ma al tempo stesso con un approccio selvaggio e sensibile al tema della rovina antica, farebbe pensare al gruppo dei cosiddetti artisti italianizzanti. Gruppo di artisti olandesi operanti a Roma agli inizi del XVII secolo in stretto contatto con Bartholomeus Breenbergh e Poelenburgh. Discreto stato di conservazione, leggero foxing sparso, una mancanza lungo il margine superiore, tre fori al centro, al verso tracce di antico montaggio. Filigrana: colomba su tre monti entro un cerchio con lettere GN, documentata in Umbria ed Emilia nel XVII secolo.

IL BULINO ANTICHE STAMPE SRL

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