La sosta di un cavaliere, Simon Johannes van Douw (Anversa 1630 circa - 1677 circa) seguace di

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Simon Johannes van Douw (Anversa 1630 circa - 1677 circa) seguace di La sosta di un viaggiatore a cavallo nei pressi di una stazione di posta   Olio su tela cm 45 x 55 In cornice cm. 55 x 65   Dettagli dell'opera...
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Simon Johannes van Douw (Anversa 1630 circa - 1677 circa) seguace di
La sosta di un viaggiatore a cavallo nei pressi di una stazione di posta
 
Olio su tela
cm 45 x 55
In cornice cm. 55 x 65
 
Dettagli dell'opera d'arte: https://www.antichitacastelbarco.it/it/prodotto/simon-van-douw--seguace-cavaliere-a-riposo
 
In questo gradevole dipinto, raffigurante un cavaliere in sosta nei pressi di una stazione di posta, la tradizione fiamminga si fonda ad una spiccata sensibilità italianizzante, soprattutto osservando l’ambientazione e la sua peculiare luminosità.
 
La commistione di generi ed il particolare stile dell’esecuzione ne fanno ricondurre agevolmente la paternità ad un autore nordico ma attivo a Roma, oppure fortemente influenzato dallo stile in voga nella città Eterna, tra il XVII e il XVIII secolo: ci stiamo riferendo, in particolare, ad un seguace dell’anversese Simon Johannes van Douw. L’eleganza cromatica e la raffinatezza con cui  delinea le figure sono aspetti tipici della sua pittura.
 
La scena si svolge all'esterno di un casolare, verosimilmente una stazione di posta per viaggiatori, dove una modesta famiglia si divide i compiti assistendo i cavalieri. Vediamo un giovane ragazzo che porge dell’acqua al cavallo prima che riparta, il padre si appresta a rifocillarlo con della paglia e la madre che invece si occupa del figlio piccolo.
 
Le reminiscenze italiane, palesi nel nostro dipinto, sono state assorbite da molti autori del Nord Europa come Nicolaes Berchem, Philips Wouwerman o e Johannes Lingelbach, tutti ispirati dal caposcuola Pieter van Laer, documentato a Roma dal 1625 fino al 1639 e considerato il fondatore della corrente dei bamboccianti.
 
Non è noto se Simon Van Douw abbia visitato la nostra Penisola: i pochi dati biografici certi indicano che nel 1655 e nel 1656 e documentato come maestro indipendente ad Anversa, dove probabilmente trascorse la maggior parte della sua vita e con lui si formarono Carel de Fonteyn e Pieter van Bloemen. Tuttavia non si può escludere un viaggio in Italia, anche se non pochi erano gli esempi grafici o dipinti a cui gli artisti potevano accedere e ispirarsi, basti pensare a Philips Wouwerman che possedeva innumerevoli disegni del van Laer.
Il dipinto, in ottimo stato di conservazione, presenta un rintelo eseguito professionalmente.
 
Corredato di expertise di autenticità (FIMA)

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