Ritratto di gentiluomo in armatura, Giovanni Bernardo Carbone (Genova, 1616 - 1683) bottega

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Giovanni Bernardo Carbone (Genova, 1616 - 1683) bottega Ritratto di gentiluomo in armatura con scena di battaglia sullo sfondo   Olio su tela ovale (117 x 105 cm. - In cornice dorata 124 x 112 cm.)   Dettagli completi del dipinto direttamente al seguente...
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Giovanni Bernardo Carbone (Genova, 1616 - 1683) bottega
Ritratto di gentiluomo in armatura con scena di battaglia sullo sfondo
 
Olio su tela ovale (117 x 105 cm. - In cornice dorata 124 x 112 cm.)
 
Dettagli completi del dipinto direttamente al seguente - link - 
 
Questo affascinante ritratto effigiante un cavaliere in atteggiamento fiero e databile intorno alla metà del XVII secolo, raffigura il gentiluomo con la sua armatura, immortalato in una notte di battaglia, che è possibile riconoscere nella scena raffigurata in basso alle sue spalle, animata dal fragore dei colpi di cannone.
 
La sua posa è regale, ritratto in piedi a tre quarti, canonica a tutti gli ufficiali di alto rango gerarchico, in questo caso di generale, riconoscibile grazie alla fascia elegantemente drappeggiata e cinta sul braccio, rivolto allo spettatore quasi a ricreare il senso di movimento, che ravviva la composizione e conferisce un aspetto di grande dignità aristocratica.
 
L’opera è da collocare nell’ambito della produzione pittorica del ritrattista Giovanni Bernardo Carbone (Genova, 1616 - 1683), che si impose nel florido mercato artistico genovese seicentesco e si dedicò con successo a questo genere, raggiungendo con la sua bottega ottimi esiti sull'esempio dei celeberrimi modelli di Anton Van Dyck, tanto da poterlo considerare un seguace dell'artista fiammingo.
L’autore fiammingo aveva infatti vissuto a Genova intorno agli anni venti del secolo, diventando un punto di riferimento per molti autori della città, che ne guardavano e studiavano lo stile, anche quando successivamente tornò in patria.
 
A tal riguardo, in relazione al nostro ritratto, non si può non menzionare il ritratto che Van Dyck fece per il conte Hendrik van den Bergh, appartenente a una delle famiglie più illustri delle Fiandre, da cui riprende in parte la composizione, ma adattando le fattezze al committente del dipinto.
 
La prima versione del dipinto è a Madrid, al Museo del Prado, mentre una seconda versione (per molti un’ottima replica di studio), è custodita nella collezione Francese del musée Condé, a Chantilly.
 
Link:
- Madrid, Museo del Prado, Spagna: https://www.museodelprado.es/en/the-collection/art-work/count-hendrik-van-den-bergh/f3fca328-e936-40...
- Chantilly, musée Condé, Francia: https://www.pop.culture.gouv.fr/notice/joconde/00000076602
 
Il dipinto fu anche reso popolare grazie all’incisione di Paulus Pontius, incaricato di trasferire su rame alcuni dei dipinti più noti sia di Van Dyck (1599-1641) https://www.museodelprado.es/coleccion/obra-de-arte/el-conde-hendrik-van-den-bergh/d145e871-d423-425...
 
 
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
Il dipinto si trova in buono stato di conservazione con delle riprese del colore visibili.
Il dipinto viene venduto corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
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