Seguace di Hans Rottenhammer (1580 – 1629), Madonna con il bambino e i santi Giuseppe e Giovannino, XVII secolo

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Seguace di Hans Rottenhammer (1580 – 1629) Madonna con il bambino e i santi Giuseppe e Giovannino Olio su tela, telaio: cm L 101 x H 126,5. cornice: cm L 122,5 x L 148 x P 10 prezzo: trattativa riservata oggetto corredato da certificato di autenticità e di...
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Seguace di Hans Rottenhammer (1580 – 1629)

Madonna con il bambino e i santi Giuseppe e Giovannino

Olio su tela, telaio: cm L 101 x H 126,5. cornice: cm L 122,5 x L 148 x P 10

prezzo: trattativa riservata

oggetto corredato da certificato di autenticità e di esxpertise (scaricabile a fondo pagina)

La tela raffigura la Madonna con in grembo il Bambino proteso verso san Giovanni Battista, effigiato ancora fanciullo. In secondo piano, dietro ad un tavolo su cui poggia un piatto ricolmo di frutta, siede san Giuseppe. Egli sorregge con la mano destra il viso, in atteggiamento pensoso, malinconico e premonitore verso al destino di Gesù. La Vergine è abbigliata secondo la moda cinquecentesca e il velo che le copre il capo ricadendo poi attorno al collo conferisce una connotazione nordica allo stile dell’opera. Sulla destra, l’agnello è un chiaro attributo al Giovannino, così come il bastone da viandante sormontato da una croce e cartiglio avvolto attorno. Le figure sono incorniciate da morbidi tendaggi sui toni dei bruni che si confondono nell’ombra che avvolge la scena.

L’impostazione iconografica è ispirata ad un’incisione di Aegidius Sadeler (1570–1629) su disegno di Hans Rottenhammer I (1580 – 1629), della quale si conoscono più versioni. Questa incisione ebbe molta fortuna e se ne conservano diverse copie anche in Italia. Furono pertanto molti gli artisti che la riprodussero, tuttavia in questo dipinto vi è una significativa variante riscontrabile nella presenza del san Giuseppe, richiesta probabilmente dalla committenza. La tela è opera di un pittore del nord Italia attivo nella prima metà del XVII secolo, di buone capacità espressive e tecniche, capace di riproporre un tema che fu molto richiesto dalla committenza del tempo, senza rinunciare ad un proprio linguaggio artistico. Oltre alla figura di san Giuseppe, ne sono testimonianza le differenze dei tratti nei volti del Giovannino e della Vergine, dove è evidente che l’autore si ispirò a modelli viventi diversi.

Johann Rottenhammer, noto anche col nome di Hans (Monaco di Baviera, 1564 – Augusta, 1625), venne in Italia per perfezionare la propria formazione artistica. Lavorò con Paul Bril a Roma e con Jan Brueghel il Vecchio, prima di stabilirsi a Venezia nel 1596, come assistente di Adam Elsheimer. Nel 1606 tornò in Germania per acquisire l’anno dopo il grado di maestro indipendente. La sua opera mostra l'adesione a modelli compositivi veneziani, in particolare legati a Tintoretto del quale fu ammiratore, combinati con elementi della pittura olandese, in particolare legati al trattamento dei paesaggi. Fu autore prevalentemente di soggetti religiosi e mitologici.

Attualmente si conoscono alcune tele simili all’incisione qui riportata, attribuite ad Hans Rottenhammer I. Altrettanto, segnaliamo diverse opere di seguaci che vi si ispirarono. [...] In conclusione l’opera in oggetto risulta essere la rielaborazione di un impianto iconografico che ebbe notevole successo nel Seicento e che fu molto ricercato e commissionato dalla committenza europea del tempo.

Carlotta Venegoni

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