Il collezionista d’arte, Bartolomeo Nazari (Bergamo 1693 – Milano 1758)

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Bartolomeo Nazari (Bergamo 1693 – Milano 1758) attribuibile a   Ritratto di gentiluomo come collezionista d’arte   Olio su tela   cm 88 x 74, Incorniciato 97 x 83   DETTAGLI AL SEGUENTE  LINK   Il bel ritratto...
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Bartolomeo Nazari (Bergamo 1693 – Milano 1758) attribuibile a
 
Ritratto di gentiluomo come collezionista d’arte
 
Olio su tela
 
cm 88 x 74, Incorniciato 97 x 83
 
DETTAGLI AL SEGUENTE LINK
 
Il bel ritratto proposto raffigura un gentiluomo dal portamento austero, riccamente abbigliato con un elegante abito da ricevimento color carta da zucchero, di cui si possono apprezzare i pizzi ed i ricami a broccato del corpetto, dipinto con accuratezza e resa straordinaria, impreziosito nel collo e nelle maniche da inserti in pellicci di ermellino.
 
L’effigiato è seduto su una poltrona decorata secondo i dettami rocaille del periodo, in legno intagliato e dorato e rivestita in preziosa stoffa arabescata sul toni del blu, che ben si sposano con le nuances dell’abito del nostro signore.
Ad enfatizzare ulteriormente il suo status, e la sua piena affermazione sociale e intellettuale, l’autore ha ritratto il nobile mentre custodisce un dipinto tra le mani, come a voler esibire la propria cultura e la passione per l’arte. Interessante notare che il piccolo quadro è un paesaggio tipicamente veneto del Settecento (sui modelli di Marco Ricci) dettaglio che
potrebbe avvallare l’ipotesi si tratti di un collezionista e mecenate veneziano.
 
L’opera, che si inserisce infatti perfettamente nella ritrattistica veneziana del XVIII secolo, suggerisce per i caratteri di stile la pertinente attribuzione a Bartolomeo Nazari (Bergamo 1693 – Milano 1758), le cui opere furono assai lodate e gli valsero una gran reputazione di ritrattista per l’esigente patriziato lagunare del pieno Settecento.
 
Bartolomeo Nazari, pittore di origine bergamasca, giunse a Venezia a soli 17 anni e qui nel tempo riuscì a stringere rapporti importanti con l'aristocrazia locale, situazione che gli permise di ottenere un gran numero di commissioni, soprattutto per ritratti.
 
L'opera si inserisce bene in quel gruppo di piccole composizioni in cui Nazari descrive e interpreta la vita quotidiana che si svolge nelle abitazioni veneziane, secondo un filone illustrativo peculiare alla sua indole di raffinato narratore.
 
Gli elementi che accomunano le sue opere riguardano l’impostazione degli effigiati, la qualità del colore, ricco di sfumature e la volontà del pittore di rendere con grande realismo le fisionomie e le caratteristiche psicologiche dei personaggi rappresentati.
 
Completa di una bella cornice in legno intagliato antica
 
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