CAVALLI NEL PAESAGGIO - OLIO SU TAVOLA - GIOVANNI BARTOLENA (Livorno 1866 – 1942)
Dipinto di Giovanni Bartolena
Titolo: Cavalli nel Paesaggio Artista: Giovanni Bartolena (Livorno 1866 – 1942) Tecnica: Olio su cartone Epoca: Prima metà del XX secolo
Descrizione dell'Opera
Opera suggestiva e vibrante attribuibile al celebre pittore livornese Giovanni Bartolena, artista post-macchiaiolo di grande spontaneità e forza cromatica.
Il dipinto cattura un momento di quiete nella natura, con due cavalli posti al centro della composizione, resi con pennellate veloci e cariche di colore che ne esaltano la muscolatura e la presenza terrena. Le figure equine, soggetto prediletto da Bartolena, sono inserite in un paesaggio di campagna che evoca la luce e i colori intensi della Maremma Toscana, in linea con la tradizione macchiaiola che l'artista seppe reinterpretare con una visione più naïf e personale.
La tavolozza è calda e luminosa, caratterizzata da toni terrosi nel primo piano (verdi scuri, marroni) che contrastano con l'arancio intenso e il rosa tenue del cielo al tramonto o all'alba. L'uso del colore è il vero protagonista: schietto, denso e pastoso, applicato direttamente sulla superficie, conferendo all'opera una notevole energia emotiva e un senso di solida immediatezza. Si notano elementi architettonici sullo sfondo, tra cui un campanile o un edificio rurale, che ancorano la scena alla realtà toscana.
Dimensioni: 50 x 39 com cornice, 21 x 10 cm il dipinto
Note Biografiche: Giovanni Bartolena (Livorno 1866 – 1942)
Giovanni Bartolena è stato una figura di spicco nel panorama pittorico livornese e toscano tra Ottocento e Novecento.
Formazione: Nipote del pittore Cesare Bartolena, si formò all'Accademia di Belle Arti di Firenze dove fu allievo del grande maestro Giovanni Fattori, assorbendo inizialmente l'influenza macchiaiola.
Stile: Pur partendo dalla lezione dei Macchiaioli (in particolare per l'amore per i soggetti di paesaggio, maremmani e i cavalli), Bartolena sviluppò uno stile unico, caratterizzato da un uso audace e spontaneo del colore, spesso intenso e squillante, che alcuni critici hanno accostato, per la sua forza espressiva, a movimenti europei come i Fauves o a pittori come Van Gogh.
Soggetti: I suoi soggetti preferiti includevano nature morte, vasi di fiori, vedute livornesi e, in modo particolare, le scene di vita agreste con cavalli e figure.
Riconoscimento: Nonostante una vita spesso difficile e solitaria, ottenne un significativo apprezzamento della critica solo in età avanzata, in particolare dopo una mostra personale a Milano nel 1927. Le sue opere sono oggi ricercate da collezionisti che ne apprezzano la schiettezza e la potente resa cromatica.
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