Isola bella sul lago maggiore

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Clark Van Clemenson (1910- ?) Isola bella sul lago maggiore olio su tela, cm 100 x 160 con cornice, cm 122 x 182 firmato in basso a destra C. Clemenson   Il dipinto in esame mostra una splendida vista dell’Isola Bella, una delle cosiddette Isole Borromee, che si...
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Ars Antiqua SRL Ars Antiqua apre nel 2000 per iniziativa di Federico Bulga...

Clark Van Clemenson (1910- ?)

Isola bella sul lago maggiore

olio su tela, cm 100 x 160

con cornice, cm 122 x 182

firmato in basso a destra C. Clemenson

 

Il dipinto in esame mostra una splendida vista dell’Isola Bella, una delle cosiddette Isole Borromee, che si specchia sulle acque del Lago Maggiore. In primo piano figura la spiaggetta cui sono attraccate due piccole barche e la scena è animata da una ragazza, unica presenza umana in tutto il dipinto. Alte montagne innevate abbracciano L’isola e il lago.  L’olio su tela è, come si evince dalla firma in basso a destra opera del pittore Clark Van Clemenson, nato a Johnstown in Pennsylvania nel 1910. Sconosciuta è invece la data di morte. 

Fino al 1630 l’Isola Bella era uno scoglio abitato da pescatori, con due piccole chiese e qualche orto. I Borromeo, già proprietari dell’Isola Madre dal 1501, dal primo ventennio del Seicento con Giulio Cesare III e Carlo III decisero di concentrare i propri interessi su questa nuova isoletta, dando avvio al grandioso progetto che porterà alla creazione del Palazzo e del giardino all’italiana, ben riconoscibile nel dipinto.

Il Palazzo Borromeo, la cui facciata lunga 80 metri domina l’estremità nord dell’isola, venne costruito nel corso di tutto il Seicento e presenta una pianta a T con al centro una sporgenza curvilinea in corrispondenza del salone d’onore. 

Il giardino circostante venne costruito dal 1631 al 1671 circa. Il Teatro Massimo, visibile in lontananza dietro al Palazzo, è il monumento più importante del giardino dell’Isola Bella: statue, obelischi e fontane si integrano perfettamente con la vegetazione delle dieci scenografiche terrazze, sulla cui cima svetta la statua dell’Unicorno, simbolo araldico della famiglia Borromeo.

Le tonalità pastello impiegate dall’artista infondono nello spettatore un senso di quiete, di calma e di pace interiore, che rendono l’isola una sorta di locus amoenus. Particolare è la resa pittorica: La spiaggetta in primo piano così come il fogliame o le vette innevate delle montagne sono caratterizzate da un’estrema matericità pittorica, tanto che il colore in questi punti non è perfettamente steso ma anzi lasciato volutamente in rilievo donando una particolare texture al dipinto. Altre porzioni del dipinto come, ad esempio, lo specchio d’acqua o le imbarcazioni sono trattate dal pittore levigando il colore e giustapponendo il colore con colpi di pennello o spatola senza descriverli minuziosamente ma facendo sì che l’immagine si definisca da sé da una visione in lontananza dalla tela. 

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