GRANDE USHABTI IN FAIANCE TURCHESE

AA-PRO-17511
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USHABTI IN FAIANCE TURCHESE PER SEMATAUI XXVI-XXX Dinastia. Eccezionale ushabti in faiance turchese brillante per il sacerdote Sameref e comandante delle truppe: Semataui. Figura mummiforme, stante frontalmente con parrucca striata tripartita e finta barba intrecciata, simboli di alto rango, mani...
USHABTI IN FAIANCE TURCHESE PER SEMATAUI XXVI-XXX Dinastia. Eccezionale ushabti in faiance turchese brillante per il sacerdote Sameref e comandante delle truppe: Semataui. Figura mummiforme, stante frontalmente con parrucca striata tripartita e finta barba intrecciata, simboli di alto rango, mani incrociate sul petto a sostenere la zappa e il flagello, sacca per le sementi pendente dalla spalla sinistra sulla schiena, pilastro dorsale. Dodici righe orizzontali di iscrizione geroglifica a T, tradotte come segue: “l’illuminato di Osiride, il sacerdote Sameref, comandante delle truppe, Semataui, figlio di Sheri, nato da Tashepsherti. Oh questi ushabti, se si conta l’Osiris Semataui per compiere le opere li nella necropoli.” Sameref (il figlio che lui ama) era un titolo sacerdotale connesso con la necropoli di Heracleopolis Magna. Lo stesso nome personale Semataui (in greco Somotus) conferma la provenienza del personaggio da Heracleopolis perché Semataui “colui che unificò le due terre” era una divinità con testa di falco che veniva adorata in questa città. Il nome del padre Sheri, significa “il bambino”, il nome della madre Tashepsetherti “il nobile è contento”. Importante ushabti di eccezionale fattura e imponenza. Ex collezione privata Olandese. Gli ushabti, parola che significa "coloro che rispondono", erano statuette che venivano collocate nella tomba del defunto ed erano utili alla vita dell'aldilà. Spesso si trattava di figure maschili con un aratro o una zappa e un sacco sulle spalle che, nella parte anteriore, portavano inciso un capitolo del Libro dei morti. La declamazione rituale dell'iscrizione conferiva vita alle statuette che così avrebbero lavorato al posto del defunto. LARGE BLUE FAIENCE USHABTI FOR SEMATAUI Large blue glazed faience pottery mummiform ushabti, wearing the royal wig and beard, holding the pick and the hoe with the crossed hands. Twelve horizontal hieroglyphic registers on his legs. This is the ushabti for the Sameref-Priest commander of the troops Semataui. The text reads as follows: Illuminating of the Osiris, the Sameref-priest, commander of the troop, Semataui, son of Sheri, born of Tashepsherti. The standard ushabti spell says: Oh, these ushabti, if one counts the Osiris Semataui to do the work there in the necropolis. Sameref (“the son whom he loves”) is a priestly title connected with the necropolis of Heracleopolis Magna. The personal name Semataui (Greek: Somtous) also indicates that the bearer of this name once lived at Heracleopolis because Semataui “he who unifies the two lands” was a falcon headed deity which was worshipped there. The name of the father, Sheri, means “the child”; the name of the mother, Tashepsetherti, “the noble one is content”. An impressive example. Provenance: Ex. old Dutch collection, early 1980s. 600-300 a.C. circa

MUTINA ARS ANTIQUA DI CAROLI ELENA

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