Una scritta novecentesca sul fondo di copertura attribuisce l'opera a Luigi Bettinelli (1824-92), vedutista bergamasco della seconda metà dell'Ottocento, al cui stile effettivamente rispondono le architetture dalle decise linee prospettiche (Bettinelli era ingegnere e professore di disegno architettonico),  la sgranatura atmosferica,  il cromatismo caldo e tonale. 

A nostro avviso l'attribuzione va però riconosciuta a Paolo Gaffuri (Bergamo 1849-1931), allievo di Bettinelli, che dipingendo nella scia del maestro raggiungeva risultati di questo tipo;  pittore raffinato e raro per proprio diletto, Gaffuri fu personaggio di primo piano nella società del suo tempo,  fondatore  dell'Istituto Italiano di Arti Grafiche di Bergamo (1873), nonchè cofondatore nel 1895 della rivista Emporium, per decenni punto di riferimento centrale per l'arte italiana.   

Una seconda scritta apposta direttamente sul retro del dipinto, e questa volta coeva,  recita “Convento dei Benedettini in Quarto”, località dove effettivamente Bettinelli aveva soggiornato al rientro dalla lunga esperienza romana: da qui con ogni probabilità il maestro aveva riportato un disegno di viaggio, prestandolo poi all'allievo per realizzare questo dipinto.

La fresca operetta va datata poco dopo il 1870;  essa è contenuta in una cornice dorata della stessa epoca.

Olio su cartone pressato di cm.26,5 x 33,8;