Dipinto di Giovanni Muzzioli “La danza delle spade”

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Giovanni Muzzioli (Modena, 10 febbraio 1854 – Modena, 5 agosto 1894) “La danza delle spade”  Dim. 75x 125 cm. Giovanni Muzzioli, pittore modenese, si formò all’Accademia di Belle Arti di Modena e completò la sua formazione a Roma e a Firenze. A Roma, dove si trovò dal 1873, si documentò...
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Phidias Antiques
Pittura e scultura XIX secolo. Arredi neoclassici. Dipinti antichi. La galleria P...
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Giovanni Muzzioli (Modena, 10 febbraio 1854 – Modena, 5 agosto 1894) “La danza delle spade” 

Dim. 75x 125 cm.

Giovanni Muzzioli, pittore modenese, si formò all’Accademia di Belle Arti di Modena e completò la sua formazione a Roma e a Firenze. A Roma, dove si trovò dal 1873, si documentò sull’antichità classica e venne a contatto con la pittura “di genere” antichizzante, ispirata alla pittura parietale riportata alla luce dagli scavi di Pompei e delle zone limitrofe. Inoltre, nel 1878 ebbe l’opportunità di approfondire l’argomento e visitò l’Esposizione di Parigi, dove vide le opere di Lawrence Alma-Tadema, artista olandese che divenne il principale esponente di un genere che ebbe molto successo nella seconda metà dell’Ottocento: la pittura neopompeiana.  Questa corrente prediligeva la rappresentazione di soggetti del mondo classico e scene di ambientazione antica.
“La danza delle spade”, o “Cubistetèira”, rientra nel genere dei dipinti neopompeiani.  L’ambientazione si ispira all’antichità greco-romana: la scena si svolge su una terrazza dalla quale si vede il resto della città.  Al centro si tiene una scena di danza: la danzatrice, detta cubistetèira, è intenta in questa danza tra le spade infisse nel terreno, mentre un’altra ragazza davanti a lei suona un flauto doppio. Sulla destra vi sono degli spettatori intenti ad osservare il gioco. Tutti i personaggi sono ritratti in abiti antichi, di stile romano. Sulla sinistra, accanto la ragazza che suona il flauto, è presente una fontana circondata da vegetazione.

In quest’opera Muzzioli propone un momento di vita quotidiana: guarda al mondo antico ma non a personaggi illustri, bensì a figure comuni del popolo. Si cerca una visione più vera della realtà raffigurata e dei soggetti ritratti, tanto che il paesaggio rappresentato può suggerire l’ispirazione a luoghi reali e anche le figure rimandano all’osservazione da parte di Muzzioli di persone comuni del suo tempo.

Oltre a questo preciso dipinto ne esiste un’altra versione conservata a Modena nella collezione della Raccolta d’Arte della Provincia (catalogo della mostra Il vero, la mostra e la finzione, Modena 2009-2010, p.57, tav.12). In quest’ultima si mantengono gli stessi personaggi e la stessa scena di danza, ma al posto della fontana sulla sinistra è raffigurata una colonna ricoperta da una pianta rampicante. 


BIBLIOGRAFIA: catalogo della mostra Giovanni Muzzioli. Il vero, la storia e la finzione, G. Martinelli Braglia, P. Nicholls, L. Rivi (a cura di), Torino, 2009

 

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