L’Annunciazione, Scuola fiamminga XVI/XVII Secolo
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Scuola fiamminga, XVI/XVII Secolo
L’Annunciazione
L’Annunciazione
Olio su tela (44 x 33 cm./ in cornice 63 x 52 cm.
L’opera si presenta con uno schema iconografico e stilistico canonico, con l’Arcangelo Gabriele che porge con devozione il supremo annuncio alla Vergine fanciulla, sebbene ci siano alcuni particolari che ne rendono la composizione molto interessante.
Entrando nel dettaglio dello studio del dipinto, di ottima fattura, possiamo da subito apprezzare uno stile che affonda le radici nella tradizione fiamminga, riconoscendo nell’impianto compositivo i forti rimandi ai grandi maestri del rinascimento come Jan van Eyck, Rogier van der Weyden, Dieric Bouts ed Hans Memling.
La nostra opera, realizzata nei primi del Seicento da un maestro attivo nelle Fiandre, sebbene personalizzata, prende spunti dalle innumerevoli Annunciazione eseguite da tali artisti, come ad esempio:
1. Van der Weyden, Annunciazione, Louvre, 1435 https://it.wikipedia.org/wiki/File:Rogier_van_der_Weyden_-_The_Annunciation_-_WGA25591.jpg
2. Van der Weyden, Pala di San Colombano, Alte Pinakothek, Monaco https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Rogier_van_der_Weyden_008.jpg
3. Dieric Bouts, Annunciazione, Musdeo del Parado https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Dieric_Bouts_-_The_Annunciation_-_WGA2979.jpg
4. Hans Memling, Annunciazione, Metropolitan Museum https://www.metmuseum.org/art/collection/search/437490
Tali dipinti sembrano essere stati concepiti per soddisfare il gusto fiammingo per le scene domestiche intime, secondo il quale le scena religiose dovevano essere ambientate all’interno di edifici borghesi dell’epoca, e non unicamente inseriti in una dimensione divina.
Secondo la "devotio moderna”, la nuova tendenza religiosa nelle Fiandre di quel tempo, il credente era spinto a meditare sull'umanità di Cristo, e quindi un’ambientazione contemporanea come quella del nostro dipinto, aveva lo scopo di coinvolgere effettivamente lo spettatore nella scena.
Siamo quindi immersi all’interno delle stanze di Maria che, intenta alla lettura ed ancora di spalle, riceve l'improvvisa visita dell'arcangelo Gabriele; l’angelo appare vestito con una veste sacerdotale molto preziosa e decorata, come se fosse venuto a celebrare la messa, piuttosto che a consegnare un messaggio, e tra le mani non trattiene il classico candido giglio ma un pastorale appunto.
Meritano infine menzione i dettagli, dal forte valore simbolico, che arricchiscono sapientemente la scena, molti dei quali atti a sottolineare il ruolo di Maria come Madre di Dio: dal vaso contenente i gigli, canonici simboli di purezza, agli oggetti di cristallo posti sul tavolino vicino al letto, anch’essi allusivi alla limpidezza d’animo che la contraddistingue; l’acqua limpida e trasparente contenuta in tali oggetti rappresenta la sua purezza al momento del concepimento, come metafora della santità della Vergine. Ed è così anche per la presenza della finestra, sempre accanto al letto, la cui luce attraversa gli oggetti di vetro, simboleggiando la sua carne trafitta dalla luce divina.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
Il dipinto viene venduto completo di una piacevole cornice antica dorata ed è corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
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