Paesaggio romano, Jan Frans Van Bloemen, L'Orizzonte (Anversa 1662 – Roma 1749) Attribuito

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Jan Frans Van Bloemen, L'Orizzonte (Anversa 1662 – Roma 1749) Attribuito   Paesaggio arcadico con figure lungo un corso d’acqua e borghi in lontananza     Dipinto ad olio su tela misure: 76 x 101 cm. incorniciato 95 x 118 cm.   Provenienza: Lempertz...
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Jan Frans Van Bloemen, L'Orizzonte
(Anversa 1662 – Roma 1749)
Attribuito
 
Paesaggio arcadico con figure lungo un corso d’acqua e borghi in lontananza
 
 
Dipinto ad olio su tela
misure: 76 x 101 cm.
incorniciato 95 x 118 cm.
 
Provenienza: Lempertz Colonia, 15.05.2002, Old Master Paintings, Drawings & Sculptures (Stima 35.000 euro) - vedi nei dettagli fotografi
 
Questo rilevante paesaggio arcadico, di ampio respiro e classico formato da quadreria aristocratica, rimanda chiaramente alla mano di uno dei più grandi pittori di paesaggio attivi a Roma tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, Jan Frans Van Bloemen detto L'Orizzonte. Si tratta si una veduta reale ma idealizzata dell'agro romano, interpretata con sensibilità pastorale dove lo sguardo si perde nel lontano orizzonte.
 
L’opera rispecchia un esempio emblematico del paesaggismo bloemeniano, dove è possibile rintracciare i punti salienti della sua pittura, come ad esempio gli orizzonti risplendenti dai mutevoli giochi di luce e ombra, le colline baciate da una luminosità dai toni pastello quasi fiabesca, il verde intenso della vegetazione e i tipici tocchi di luce cadenzati tra le fronde degli alberi, così come gli altipiani e le colline sullo sfondo, intrise di luce.
 
L’artista fu un abile maestro nel descrivere la campagna romana con una sensibilità prettamente idilliaca, permeata da suggestioni oscillanti tra la mitologia e la realtà, e con un’atmosfera che richiama il mito dell'Arcadia.
 
La struttura della composizione, costellata dai numerosi borghi disposti nei diversi livelli prospettici, ricorda le contrade laziali fra Orvieto ed Orte, richiamando alla mente la zona di Tivoli, una delle località predilette durante il Grand Tour, percorse dal fiume Aniene, sulle cui rive vediamo alcune figure di pescatori.
 
Di origini fiamminghe, il Van Bloemen apprese l’arte del disegno nella sua patria studiando inizialmente con Anton Goubau. Dopo un soggiorno parigino documentato tra il 1682 e il 1684, si trasferì in Italia con il fratello Pieter (anch’esso pittore, noto con il soprannome di «Stendardo»), passando da Torino a Roma, città quest’ultima dove risiedette stabilmente, eccettuato un breve viaggio nell’Italia meridionale.
 
Dopo un esordio tutto orientato verso l’esecuzione di paesaggi marcatamente dughettiani, egli acquisì nella Roma di fine Seicento una fama straordinaria di paesaggista, conquistando il soprannome di «Orizzonte». Le sue tinte vivaci, brillanti, tendenti a volte ai toni pastello, andarono via via a spodestare l’egemonia delle tonalità brune e dei fondali scuri tipici del suo celebre predecessore Dughet.
 
Sopraggiungono inoltre le suggestioni stilistiche che aveva mutuato da colleghi pittori come Claude Lorrain e Jacob de Heusch, senza dimenticare Andrea Locatelli, suo acerrimo rivale nella rivendicazione del ruolo di massimo esponente di quel genere nell'Urbe.
 
Il dipinto si trova in ottimo stato di conservazione, perfettamente restaurato, accompagnato da una bella cornice dorata.


 
L’opera, come ogni nostro oggetto, è venduta corredata di certificato di autenticità fotografico a norma di legge.
 
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